I nuovi documenti sullo scandalo nel Partito Popolare spagnolo
Il quotidiano conservatore spagnolo El Mundo ha pubblicato martedì 9 luglio alcuni documenti riguardanti transazioni irregolari di denaro avvenute all’interno del Partito Popolare spagnolo (PP), il partito di centrodestra al governo, di cui si era parlato molto in Spagna poco più di cinque mesi fa. Il caso riguarda direttamente anche il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy.
Il caso era nato con la pubblicazione da parte di El País, altro grande quotidiano spagnolo ma di orientamento progressista, di alcune ricevute estratte dai libri contabili del PP – ricevute che però erano fotocopie, e per questo indicate dai vertici del PP come documenti facilmente manipolabili. La fonte di questi documenti, dicono i due giornali spagnoli, è Luis Bárcenas, tesoriere del PP per vent’anni e ora in carcere per un’altra vicenda di corruzione: Bárcenas, dopo avere negato per diverso tempo tutte le irregolarità di cui sono accusati i vertici del PP, ora ha ammesso molte cose e l’esistenza di molte cose che non vanno, come si legge in un estratto di un’intervista pubblicata per intero su Orbyt, un magazine digitale dello stesso gruppo editoriale di El Mundo, fatta dal direttore di El Mundo, Pedro J. Ramírez.
Le irregolarità di cui aveva parlato El País a fine gennaio, e di cui ha scritto ora El Mundo con nuove prove, sarebbero iniziate nel 1997, quando a capo del PP c’era ancora José Maria Aznar. Si tratterebbe di transazioni avvenute fuori dal regolare quadro di finanziamenti pubblici ai partiti, o che superavano il limite consentito dalla legge o che provenivano da imprese a cui era proibito fare donazioni a partiti politici. I beneficiari sarebbero stati segretari e vicesegretari del PP, nel periodo compreso tra il 1997 e il 2008. Lo scandalo sarebbe molto grosso: tra i finanziatori ci sarebbero imprese edili e società di sicurezza anche molto importanti, e tra i beneficiari ci sarebbe anche l’attuale primo ministro spagnolo Rajoy.
Il documento pubblicato da El Mundo martedì è un foglio scritto a mano su entrambe le facciate, strappato da un quaderno. Nel foglio sono riportate cinque colonne, che indicano la quantità di denaro in entrata e in uscita, con relativa data della transazione, attribuita a un nome di persona e spesso specificata con l’indicazione di un saldo. Tra i nomi che si leggono nel documento c’è anche quello di “M. Rajoy“, che i giornali spagnoli hanno indicato proprio come Mariano Rajoy, in quegli anni ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Istruzione del governo conservatore di José Maria Aznar.
La pubblicazione del documento è stata accompagnata da El Mundo anche da una lettera di Bárcenas, che sostiene la veridicità del foglio con le transazioni e da una perizia calligrafica scritta dal presidente dell’associazione dei periti calligrafici, Tomás A. de Corcuera, che aggiunge diversi dettagli: Corcuera dice che il documento, date le caratteristiche del foglio, risale agli anni compresi tra il 1997 e il 1999 (come tra l’altro c’è scritto nella colonna a sinistra, quella della data, in spagnolo “fecha”), e sarebbe stato scritto da Bárcenas in momenti diversi. In pratica Bárcenas avrebbe detto la verità e il documento sarebbe autentico; ma questo di per sé non significa, ovviamente, che le cose che ci sono scritte siano vere.
El Mundo scrive che alcuni di questi pagamenti, se confermati, hanno violato la “Ley de incompatibilidades” del 1995, che vietava ai membri del governo di accettare qualsiasi pagamento al di fuori del loro compenso regolare, sia che fossero entrate private, sia che fossero pubbliche. Secondo i documenti, solo nel 1998 Rajoy ha preso con questo sistema una quantità di pesetas pari a 25.200 euro.
Intanto i vertici del PP continuano a negare le tesi sostenute dai due giornali spagnoli, dicendo che i documenti pubblicati non sono autentici. Il 2 febbraio, due giorni dopo la pubblicazione delle fotocopie dei documenti da parte di El País, Rajoy disse durante una riunione straordinaria del PP: «Non ho bisogno di troppe parole: è falso. Mai, ripeto, mai, ho ricevuto né ho gestito del denaro in nero, non l’ho fatto in questo partito come da nessun’altra parte». Martedì, dopo la pubblicazione del documento originale da parte di El País, il PP ha diffuso un comunicato in cui ha detto: «Tutte le retribuzioni agli incarichi e al personale del partito sono stati sempre realizzati in conformità con la legge e rispettando gli obblighi fiscali corrispondenti». Tuttavia alcuni esponenti del partito, come Esperanza Aguirre, presidente del PP di Madrid, sono stati molto duri negli ultimi giorni nei confronti di Rajoy, chiedendo di fare chiarezza e di intervenire senza aspettare che lo faccia la giustizia.
foto: A sinistra il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, a destra l’ex tesoriere del PP Luis Bárcenas (PEDRO ARMESTRE,JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)
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