Diritti tv subito in Cassazione. Il Pdl insorge

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ROMA — La Corte di Cassazione ha fatto i suoi calcoli sulla prescrizione e ha impresso un’accelerazione imprevista al processo Mediaset in cui Silvio Berlusconi rischia una condanna definitiva per frode fiscale con la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La notizia è arrivata dopo le 14. Solo allora si è saputo ufficialmente che la Suprema Corte discuterà il processo Mediaset già martedì 30 luglio con la prospettiva di andare a sentenza nell’arco della giornata. Invece, tutto il mondo della politica — e il Pdl in particolare — si era tarato su un calendario che fissava il processo decisivo per Berlusconi — ma anche per il governo delle larghe intese — tra novembre e dicembre. E nei palazzi della politica nessun aveva calcolato lo scrupolo della Cassazione che ha anticipato il processo Mediaset a fine mese dirottandolo sulla sezione feriale. Una scelta dovuta, dicono a piazza Cavour, perché la prescrizione intermedia di una parte dei reati addebitati all’ex premier scatta il 13 settembre mentre la prima data utile dopo la pausa estiva è quella del 16 settembre. Troppo tardi, dunque, per evitare che una parte del processo vada prescritto. Il 30 luglio sarà così il giorno decisivo per il Cavaliere la cui sorte processuale verrà presa in carico da un collegio feriale composto da giudici scelti (in base al criterio della disponibilità e dell’anzianità) in tutte le sezioni penali e civili della Corte.

Il nuovo timing della Cassazione sconvolge anche i piani della difesa del Cavaliere: «Sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato, non ho mai visto un’udienza fissata con questa velocità perché in questo modo si comprimono i diritti della difesa», ha detto a caldo il professor Franco Coppi. Che ha aggiunto: «Potevano almeno mandarci in vacanza con i fascicoli del processo al seguito visto che la prescrizione secondo i nostri calcoli scatterebbe a fine settembre». Coppi, pur con il suo stile pacato, non manca però di affondare il coltello riferendosi a quanto scritto ieri dal Corriere della Sera : «Non voglio creare collegamenti ma è singolare che da una parte si chieda e dall’altra si risponda». In altre parole, secondo il nuovo difensore di Berlusconi, «in questo modo la Cassazione ha voluto rispondere a chi paventava i rischi della prescrizione intermedia di questo processo. Ma di casi come questo se ne vendono molti altri e la Suprema Corte si limita a rideterminare la pena nel caso in cui, prima del verdetto definitivo, sia intervenuta la prescrizione per una parte dei reati».

Ma la decisione della Corte va ben oltre la dinamica processuale che coinvolge l’accusa e la difesa. L’accelerazione ha una prevedibile ricaduta politica e ha già generato una vera rivolta nel Pdl — che parla di accanimento e minaccia manifestazioni di massa e strappi in Parlamento — con conseguenze non trascurabili sulla tenuta della maggioranza e del governo. Michaela Biancofiore se la prende con i giornali: «Come nel ‘94 è sempre il partito del Corriere ad anticipare decisioni della giustizia nei confronti del signor Silvio Berlusconi». Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, confida che il trattamento di celerità riservato a Berlusconi «sarà riservato come doveroso anche ai tanti cittadini meno famosi ma ugualmente desiderosi di una giustizia così fulminante». Il capogruppo Renato Schifani giura infine sull’innocenza dell’ex premier: «Noi siamo certi della sua innocenza e che la Cassazione finalmente porrà termine a una persecuzione giudiziaria nei confronti di un leader politico che comunque ha segnato la storia del nostro Paese».

Minimizza il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: «Era previsto che questo processo arrivasse prima o poi a sentenza in Cassazione. No, non vedo un fattore nuovo». E anche l’Associazione nazionale magistrati esclude che per il processo a carico dell’ex premier sia stata creata una corsia preferenziale: «Nei confronti di Berlusconi non c’è stato un trattamento di sfavore per il quale meravigliarsi o scandalizzarsi», afferma il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli.


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