De Gennaro presidente di Finmeccanica

by Sergio Segio | 3 Luglio 2013 7:23

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ROMA — Sarà l’ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, il prossimo presidente della Finmeccanica, la holding della difesa e dello spazio controllata con il 30,2 per cento dal Tesoro. Sul nome del prefetto, già sottosegretario con delega ai Servizi, c’è l’accordo tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. La conferma, informale, è arrivati ieri da due autorevoli fonti del ministero. Sulla scelta di De Gennaro ha espresso il suo consenso il Pdl, attraverso “l’ambasciatore” Gianni Letta e, pare, ci sia anche il via libera del Quirinale.
Il Tesoro, dunque, dovrebbe presentarsi domani all’assemblea dei soci di Finmeccanica con la candidatura di De Gennaro in sostituzione dell’ex presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi, dimessosi dopo essere stato arrestato (il processo è appena iniziato a Busto Arsizio) con la grave accusa di corruzione internazionale, con il pagamento di 51 milioni di euro di tangenti, per una commessa di dodici elicotteri da parte del governo indiano. L’amministratore delegato del gruppo resterà il cinquantenne Alessandro Pansa, già direttore generale di Piazza Monte Grappa e responsabile dell’area finanza dai tempi di Pier Francesco Guarguaglini, promosso ceo a febbraio per dare continuità a un gruppo decapitato e paralizzato dalle inchieste giudiziarie. Insieme a De Gennaro entrerà nel consiglio di amministrazione anche Dario Frigerio in rappresentanza dei soci di minoranza, in sostituzione di Christian Streiff. Il Tesoro dovrà presentarsi anche con un altro candidato per sostituire Franco Bonferroni, consigliere in quota Udc, assai ascoltato da Orsi, e dimessosi dopo essere stato coinvolto in un’altra inchiesta giudiziaria.
De Gennaro è stato fin dall’inizio di questa partita la prima scelta del governo Letta. C’era però un ostacolo che da ieri sembrerebbe superato. La legge Frattini sul conflitto di interessi (la numero 215 del 2004), infatti, vieta agli ex membri del governo (De Gennaro è stato appunto sottosegretario) di assumere nei dodici mesi successivi alla fine dell’attività ministeriale un incarico «nei confronti di enti di diritto pubblico, anche economici, nonché di società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta». E quel “prevalentemente” consentirebbe la via di fuga essendo Finmeccanica attiva non solo nella difesa ma anche nell’industria dei trasporti e della produzione di energia. Ci sarebbe un parere decisivo dell’Antitrust a favore di questa tesi. Il che consentirebbe anche di evitare la strada impervia di una legge ad personam che era stata ipotizzata nelle scorse settimane.
Con la candidatura di De Gennaro esce di scena quella di Giuseppe Zampini, attuale ammini-stratore delegato di Ansaldo Energia, fortemente sostenuto da settori del Pd e non ostacolato dal Pdl. Con Zampini, tuttavia, si sarebbe potuta creare una difficile coabitazione con Pansa manager di formazione finanziaria rispetto alla cultura “industrialista” di Zampini. E pare che Pansa abbia fatto sapere che non avrebbe gradito la scelta. Per quanto i due ieri siano andati insieme a colazione.
Con un assetto stabile di vertice Finmeccanica dovrà chiudere le due più delicate partite industriali: la cessione o la ricerca di partenership di Ansaldo Energia, Ansaldo Trasporti e Sts. Perché tutto, finora, è rimasto congelato.

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