“Più sicurezza nelle intercettazioni” Il garante della privacy detta le nuove regole alle Procure

by Sergio Segio | 25 Luglio 2013 8:25

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.A loro è destinata la ricetta, per evitare forzature e leggerezze che comunque il sistema in questi anni avrebbe evidenziato.
Il lavoro dell’Autorità garante presieduta da Antonello Soro è frutto di 12 mesi di studi sulle risultanze di Procure di medie dimensione selezionate a campione: Bologna, Catanzaro, Perugia, Potenza e Venezia. La falla maggiore risulta essere quella dell’uso improprio dei dati. La nuova disciplina è piuttosto articolata, con norme minuziose che — a una prima sommaria analisi di alcuni tecnici del diritto — rischiano di risultare di non facile attuazione.
Ad ogni modo, il Garante prescrive alle Procure misure stringenti su sicurezza fisica dei dati e tecniche di ascolto da adottare entro 18 mesi dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta.
«La protezione delle informazioni personali raccolte e usate nello svolgimento delle intercettazioni riveste particolare importanza per gli effetti che un loro uso improprio può determinare sia riguardo alla dignità e ai diritti delle persone intercettate e di quelle che comunicano con esse, sia alla necessaria efficacia delle indagini » spiega il presidente Antonello Soro.
Ma ecco alcune delle prescrizioni nel dettaglio. Le misure riguardano sia i centri intercettazioni telecomunicazioni (C. i. t.) situati presso ogni Procura della Repubblica sia gli uffici di polizia giudiziaria delegata all’attività di intercettazione. Nelle sale d’ascolto delle procure, nei locali dove vengono custoditi i server per la registrazione dei flussi telefonici o telematici intercettati e in quelli in cui sono installati i terminali per la ricezione di questi flussi, l’accesso sarà possibile solo tramite badge individuali o dispositivi biometrici. Gli accessi dovranno essere tracciati.
Il personale tecnico adibito alle operazioni di manutenzione o a interventi tecnici dovrà essere autorizzato dalla Procura preventivamente. E ancora, la masterizzazione e l’eventuale duplicazione dei contenuti delle intercettazioni dovranno essere effettuate solo se indispensabili e solo da personale abilitato. La trasmissione all’autorità giudiziaria delle trascrizioni delle intercettazioni dovrà avvenire esclusivamente mediante personale di polizia giudiziaria. Nell’arco di un anno e mezzo le Procure dovranno adeguarsi e portare il sistema a regime.
(c. l.)

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