by Sergio Segio | 22 Luglio 2013 6:16
ROMA — Ad accendere la miccia delle polemiche è un appello congiunto firmato in mattinata da Maurizio Sacconi, Mariastella Gelmini, Maurizio Lupi e anche Mara Carfagna, che pure fu ministro delle Pari opportunità. Ma poco importa: hanno chiesto una moratoria legislativa sui temi etici questi autorevoli esponenti del Pdl. E hanno fatto insorgere il Pd, pronto a difendere la legge sull’omofobia ormai in dirittura d’arrivo alla Camera. Ma, soprattutto, hanno creato una spaccatura nel loro partito.
Non è la prima volta, in realtà: da tempo il Pdl si sta dividendo sui temi etici. Da tempo all’interno del partito si è creata infatti una fronda agguerrita che sui temi etici sta spingendo l’acceleratore. In prima linea troviamo gli ex ministri della Cultura Gianfranco Galan e Sandro Bondi, spalleggiati da un altro ex ministro del Pdl, Stefania Prestigiacomo.
Galan e Bondi hanno presentato qualche settimana fa una proposta di legge sui diritti delle coppie di fatto anche omosessuali dove la parola matrimonio gay non viene mai menzionata, ma nei fatti viene legiferato in tutto e per tutto un rapporto di convivenza come fosse un matrimonio. Probabilmente è per questa proposta di legge che si sono mossi gli esponenti del Pdl, sebbene nel loro appello venga invocata la necessità di «non introdurre elementi divisivi nel governo in un momento di fragilità del Paese».
Ma la verità è che con la loro richiesta di una moratoria generale si va a incidere anche sulla legge sull’omofobia, quella che proprio l’ex ministro Carfagna aveva voluto e che adesso è pronta per affrontare il dibattito nell’aula di Montecitorio. Per questo all’appello di Sacconi, Gelmini, Lupi e Carfagna hanno risposto immediatamente Walter Verini, capogruppo pd in commissione Giustizia alla Camera, e Ivan Scalfarotto, deputato del Pd e relatore del provvedimento.
Parole chiare e nette quelle del Pd: «Non serve una moratoria, il provvedimento sull’omofobia è già calendarizzato in Aula per il prossimo 26 luglio. E ci sono tutte le condizioni per una rapida e unanime approvazione del testo che introduce finalmente nel nostro Paese il reato di omofobia».
Ma all’interno di questo dibattito c’è chi spinge il confine anche un po’ più in là. Maurizio Gasparri, ad esempio. Il vicepresidente del Senato del Pdl vuole qualcosa di più netto di una semplice moratoria: «I temi non possono essere elusi. E in tanti vogliamo che prevalgano coerenza e chiarezza. Ci sono tentativi di seminare confusione».
Dall’altra parte c’è la reazione opposta di Andrea Marcucci, senatore del Pd, presidente della commissione Cultura: «Sui temi etici e sui diritti civili altro che moratoria, serve una marcia in più e il Pd deve far sentire la sua voce».
Chiosa il dibattito Fabrizio Cicchitto, deputato pdl: «Se si deve fare un salto di qualità sul terreno dei diritti civili e di libertà, non vedo perché non lo si debba fare per temi come la riforma della giustizia, ovvero la separazione delle carriere, la responsabilità civile dei giudici, il limite della custodia cautelare».
Alessandra Arachi
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