Da mesi in ansia, «tradito» dal Paese dove era di casa

by Sergio Segio | 19 Luglio 2013 7:09

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Poi sperava che Italia e Usa avrebbero trovato un accordo anche sulla sua sorte. Invece è caduto nella rete in un Paese che conosce bene. Lady ha lavorato a Panama come agente della Cia partecipando a operazioni sotto copertura e poi ha trascorso lunghi periodi nella zona. Era casa sua. Ma la «nota rossa» trasmessa dall’Interpol lo ha stoppato aprendo scenari imprevedibili. Non che non ci fosse abituato.

La vita di Robert Seldon Lady è stata piuttosto movimentata. Nato nel 1954 in Honduras, è cresciuto tra Centro America e Stati Uniti. Poi il lavoro con la polizia di New Orleans, dove fa esperienza e capisce che se vuoi capire devi andare in strada. Anni che lo preparano al grande balzo nella Cia. Grazie alla sua conoscenza dello spagnolo, lo impiegano nei Paesi latino-americani. E raccontano che riesca a infiltrarsi in un pericoloso nucleo terrorista. Si trova a suo agio, gli viene naturale stabilire rapporti personali. Resta in area fino alla metà degli anni 90, quando lo spostano ad altri quadranti. Non ci vorrà molto e Lady troverà presto un nuovo avversario: i qaedisti.

Quando lo distaccano a Milano, uno snodo per le cellule che partono per l’Iraq e l’Afghanistan, Bob diventa l’interlocutore delle nostre forze dell’ordine. Fornisce tecnologia, informazioni, consigli. Ma non dall’alto in basso come fa il suo superiore diretto, il capo stazione Cia a Roma, Jeff Castelli. Lady, da vero sbirro, è bravo come pochi a creare legami personali. E li cura, organizzando talvolta grigliate nella villa che si è comprato a Penango, Asti, vendendo un negozio che aveva con la moglie a New Orleans. Spera, una volta andato in pensione, di stabilirsi per sempre in Piemonte. Salta tutto per la vicenda Abu Omar. Lui si dice contrario al rapimento dell’imam terrorista, i superiori insistono, Abu Omar è ritenuto pericoloso, potrebbe pianificare un attentato. Alla fine Lady segue l’operazione, da Milano fino al Cairo. Al suo fianco altri agenti, compreso un buon numero di donne. L’indagine della Procura lo costringe a scappare, perde la villa, litiga con la Cia e torna a bazzicare il Centro America malgrado, come si lascia sfuggire una volta la moglie, abbia «quei vecchi problemi a Panama». Lo ingaggiano per far fuggire un ragazzo americano dal Nicaragua, lavora nel settore sicurezza. Il solito mondo tra ombre e legge dove però è lui a decidere. Una libertà che ora non ha più.

Guido Olimpio

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