Stranezze italiane: al 40% più ricco un quarto della spesa sociale

by Sergio Segio | 11 Luglio 2013 9:15

Loading

Al 40 per cento della popolazione più ricca va quasi un quarto della spesa per l’assistenza sociale italiana (calcolata in 67 miliardi). Sembra impossibile, ma è così. È il frutto di una cattiva gestione delle risorse e dell’adozione di indicatori nella valutazione del reddito che ne impediscono un’equa ripartizione. È il dato più eclatante che emerge dal rapporto “Costruiamo il welfare di domani”, realizzato da Prospettive sociali e sanitarie, Ars (Associazione per la ricerca sociale), Capp (Centro di ascolto delle politiche pubbliche), Istituto per le ricerche sociali (Irs) con il patrocinio della Fondazione Cariplo, e anticipato oggi a Roma alla presenza del viceministro del Welfare Maria Cecilia Guerra.

Un rapporto che, nel denunciare i limiti di un sistema di welfare da troppo tempo in attesa di una riforma, mette nero su bianco tre proposte per cambiare le cose.

 È colpa dell’inadeguatezza del sistema, ad esempio, se l’Italia è terz’ultima nell’Ue27 nel rapporto tra i soldi spesi  per contrastare la povertà e l’impatto effettivo sulla sua riduzione, davanti solo a Bulgaria e Grecia, e se permangono disparità tra regioni e tra generazioni nella distribuzione delle risorse. 

Per superare i cronici limiti che affliggono il sistema gli estensori del rapporto hanno ideato tre proposte concrete in materia di non autosufficienza, sostegno alle famiglie, povertà.

 La prima: l’introduzione di una “dote di cura” in sostituzione all’indennità di accompagnamento, con l’obiettivo di incentivare l’accesso ai servizi da parte degli utenti. La seconda: un assegno per i minori, con o senza detrazioni per altri familiari a carico, graduato in base alla condizione economica della famiglia e al numero dei componenti. La terza: l’introduzione di un “reddito minimo di inserimento” nell’ottica di un welfare attivante, cioè promuovendo il reinserimento lavorativo dei beneficiari.

Scarica allegato[1]

 

Assistenza: oltre un quarto della spesa va al 40% più ricco della popolazione[2]

Ortigosa (Irs): “Maroni secretò i rapporti sulle sperimentazioni del reddito minimo”[3]

Non autosufficienza: una “Dote di cura” al posto dell’accompagnamento[4]

La riforma della lotta alla povertà: un mix di contributi economici e servizi[5]

Sostegno alle famiglie, ecco la riforma a costo zero[6]

Post Views: 182
Endnotes:
  1. Scarica allegato: http://cds.redattoresociale.it/File/Allegato/441578.pdf
  2. Assistenza: oltre un quarto della spesa va al 40% più ricco della popolazione: http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441573/Assistenza-oltre-un-quarto-della-spesa-va-al-40-piu-ricco-della-popolazione
  3. Ortigosa (Irs): “Maroni secretò i rapporti sulle sperimentazioni del reddito minimo”: http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441590/Ortigosa-Irs-Maroni-secreto-i-rapporti-sulle-sperimentazioni-del-reddito-minimo
  4. Non autosufficienza: una “Dote di cura” al posto dell’accompagnamento: http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441576/Non-autosufficienza-una-Dote-di-cura-al-posto-dell-accompagnamento
  5. La riforma della lotta alla povertà: un mix di contributi economici e servizi: http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441575/La-riforma-della-lotta-alla-poverta-un-mix-di-contributi-economici-e-servizi
  6. Sostegno alle famiglie, ecco la riforma a costo zero: http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441574/Sostegno-alle-famiglie-ecco-la-riforma-a-costo-zero

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/07/2013-07-11-09-18-52/