Sì agli ecobonus per gli elettrodomestici

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ROMA — Si allargano le maglie degli sconti fiscali per i consumatori: il Senato ieri ha approvato diversi emendamenti del decreto ecobonus che, se confermati alla Camera, permetteranno ai cittadini di usufruire di diverse agevolazioni al momento di pagare le tasse. Dopo un lungo lavoro di mediazione per trovare la copertura, con 251 voti favorevoli e 8 voti contrari il decreto ha avuto il via libera da palazzo Madama.
Se le nuove norme saranno licenziate anche da Montecitorio, chi effettua lavori di ristrutturazione, oltre alla possibilità di detrarre fino ad un tetto massimo di 96 mila euro entro il 31 dicembre, potrà usufruire di un ulteriore sconto fiscale per l’acquisto di grandi elettrodomestici. Esteso poi agli impianti a pompa di calore l’ecobonus al 65%, mentre quello al 50% viene allargato anche ai lavori di adeguamento antisismico. Il costo finanziario per il governo è di 200 mila euro per il 2014, 2 milioni per il 2015 e 1,5 milioni per il 2016. Per ora resta legato invece solo ad un ordine del giorno l’impegno del governo a rendere stabile lo sgravio anti-amianto. Sospesa anche la questione sull’Iva sui cd-rom allegati ai libri scolastici, mentre scatta il rincaro per merendine e caffè ai distributori automatici.
La logica degli eco-bonus va nella direzione del «fisco amico», quello che il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, insieme con il viceministro dell’Economia Luigi Casero, ieri ha invocato più volte. L’occasione era la presentazione delle nuove semplificazioni in arrivo per le imprese e i cittadini. «Un sistema troppo complesso non invoglia a far pagare le tasse: e per poter ridurre la pressione fiscale — ha ribadito Befera — dobbiamo lavorare affinché paghino tutti e con più collaborazione». Tra le facilitazioni, verranno alleggerite le comunicazioni, anche quelle relative allo «spesometro». Si punta molto sui servizi on line, mentre molti modelli vengono mandati in soffitta. E il fisco sarà meno inflessibile con chi sbaglia: presto la sanzione sarà applicata non all’intero importo ma solo alla differenza tra quello che si sarebbe dovuto pagare e ciò che è stato versato.
Valentina Santarpia


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