Il Papa a sorpresa vola a Lampedusa “Niente autorità, incontrerò i migranti”

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Francesco, Papa degli ultimi e paladino di una Chiesa della povertà evangelica, compie l’ennesimo strappo: annunciando a sorpresa la decisione di compiere il prossimo lunedì un suo primo viaggio a Lampedusa.
La decisione è stata annunciata dalla sala stampa vaticana con un comunicato atipico, nel quale si fa sentire la mano dello stesso Pontefice: «Papa Francesco, profondamente toccato dal recente naufragio di un’imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall’Africa, ultimo di una serie di analoghe tragedie, intende pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno».
E proprio perché il viaggio sia un’ancora lanciata agli ultimi, Francesco chiede ufficialmente attraverso la stessa sala stampa che la visita avvenga «nella forma più discreta possibile, anche riguardo alla presenza dei vescovi della regione e delle autorità civili». Il Papa, insomma, non vuole il consueto «codazzo» di autorità civili ed ecclesiali al seguito. Vuole essere da solo, per farsi davvero prossimo dei profughi.
Come è avvenuto nelle decisioni più importanti del suo pontificato, Francesco ha organizzato il viaggio senza consultare direttamente la Segreteria di stato vaticana, oggi più che mai in fuorigioco come del resto gran parte della curia romana. A fine maggio era stato l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, ricevuto dal Papa coi vescovi della regione Sicilia, a invitare Bergoglio a visitare. Il Papa ci ha pensato a lungo, e poi ha deciso comunicando la cosa soltanto pochi giorni prima della partenza.
Le notizie che vengono sui profughi da tempo preoccupano il Papa: 7.913 gli extracomuniatri sbarcati nei primi sei mesi dell’anno sulle coste italiane, quasi il doppio rispetto ai 4.019 arrivati nello stesso periodo dello scorso anno. Il grosso degli arrivi si è registrato a Lampedusa (3.648 persone). Recentemente è stato il gesuita padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli di Roma che difende i diritti dei rifugiati e degli sfollati di tutto il mondo, a scrivere al Papa chiedendogli di non dimenticarsi dei profughi.
Francesco ha promesso una visita al centro romano nel mese di settembre, ma intanto ha deciso di andare al cuore del problema, organizzando un volo diretto sull’isola simbolo del Mediterraneo che soffre, l’isola crocevia dei popoli.
Francesco arriverà a Lampedusa in aereo verso le 9 di mattina. In auto, andrà a cala Pisana, e si imbarcherà per raggiungere via mare il porto dell’isola, accompagnato dai pescherecci.
Al largo, nei pressi della porta d’Europa, lancerà una corona di fiori in memoria di quanti hanno perso la vita in mare. Alle 9.30, l’imbarcazione del Papa entrerà a punta Favarolo, dove arrivano gli immigrati. Se ci saranno immigrati, li incontrerà, altrimenti abbraccerà la comunità di Lampedusa. Poi si sposterà nel campo sportivo in contrada Arena, vicino al posto dove si trovano le imbarcazioni dei migranti. Alle 10, ci sarà la messa e l’omelia. Alle 11.30, Francesco raggiungerà la parrocchia di San Gerlando. Alle 12.30 lascerà la parrocchia e si trasferirà in aeroporto da dove partirà alle 12.45 per atterrare all’aeroporto di Ciampino un’ora dopo. «È una visita pastorale privata alla comunità di Lampedusa e Linosa », ha tenuto a rimarcare l’arcivescovo di Agrigento.


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