Welfare, i servizi creano occupazione. In Ue oltre 1,6 milioni di posti in più

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 ROMA – Welfare e occupazione: un bimomio che vince contro la crisi, stando ai risultati di una recente indagine della rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”, promossa da 40 organizzazioni sociali dell’economia sociale, del volontariato e del sindacato. I dati saranno presentati ufficialmente il 5 luglio. Presso la sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale di Roma, ma le prima anticipazioni indicano già una tendenza positiva. Se da un lato in Europa, tra il 2008 e il 2012, l’occupazione nei comparti manifatturieri è calata di 3 milioni e 123 mila unità, dall’altra parte si è verificato un incremento nei servizi di welfare, cura e assistenza, pari a 1 milione e 623 mila unità (+7,8%).

Investire nel welfare, quindi, sarebbe un investimento e una buona ricetta contro la crisi: ne è prova il caso della Francia, uno dei Paesi europei che di più ha puntato su una strategia di integrazione tra politiche di welfare e politiche per la creazione di occupazione regolare nella cura e assistenza alle persone, sostenendo la domanda con voucher, contributi, sgravi fiscali. Nel 2011, sono state 3,4 milioni (il 13% del totale) le famiglie francesi che hanno usufruito di servizi di cura e assistenza personale. Ne è derivato un aumento dell’occupazione regolare del 47% tra il 2003 e il 2010 (+ 330 mila unità tra il 2005 e il 2010), per un totale di un milione e mezzo di lavoratori occupati. 

Diverso il caso dell’Italia, che ancora investe molto poco nel welfare, continuando a delegare sempre più l’assistenza alle famiglie e riducendo gli investimenti pubblici in questo settore. La rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ha messo ben in evidenza questi e molti altri dati avvalendosi di un gruppo di ricercatori coordinati da Andrea Ciarini dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ne esce una proposta diversa e nuova per il rilancio dell’occupazione, dell’economia e per il sostegno alle famiglie italiane.


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