Una sobria milionaria

by Sergio Segio | 1 Giugno 2013 23:00

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«Miniparata» oggi per l’anniversario della Repubblica. Per il governo celebrazione «sottocosto» Per dare maggiormente l’idea del risparmio l’hanno chiamata «miniparata» e annunciato una nuova riduzione dei costi. Così dopo aver cancellato il ricevimento al Quirinale, ordinato a tutte le prefetture celebrazioni a costo zero, oggi non si vedranno sfilare né mezzi, né cavalli. Il tutto, come ha ricordato ancora una volta il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in nome della «sobrietà». Sarà anche vero ma oggi in appena un’ora, tra le 10 e le 11 del mattino, il governo brucerà un milione e mezzo di euro per celebrare il 67esimo anniversario della Repubblica con la tradizionale parata militare ai Fori Imperiali. Sfilata in tono ridotto rispetto al passato, è vero, ma che vedrà pur sempre marciare 3.300 tra militari e civili sotto le insegne dei vari reparti. «E’ tutto tranne che un’esibizione muscolare», ha detto nei giorni scorsi il ministro della Difesa Mario Mauro.
Un concetto che non deve essere chiaro all’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa che ieri è tornato a chiedere al capo dello Stato di ripristinare l’esibizione delle Frecce Tricolori. Il passaggio della pattuglia acrobatica è stato cancellato anch’esso in nome della spending review ma La Russa interpreta la decisione come «l’accondiscendenza a temi sessantottini, antimilitaristi, antinazionali». E Come sparate per oggi potrebbero anche bastare queste. «Abbiamo bisogno di ripensare la festa della Repubblica, perché il 2 giugno non è solo la festa delle Forze Armate», ha detto ieri il coordinatore della tavola della pace Flavio Lotti, mentre in tutte le città la Digos è stata allertata per le annunciate manifestazioni antimilitariste.
A Roma invece la prefettura ha dichiarato «zona rossa» tutta l’area intorno al Colosseo in cui si svolgerà la manifestazione. L’avvio è fissato per le 10 (ma l’intera area sarà off limits dalle 7 per tutti, romani e turisti) con la tradizionale banda dei carabinieri, dopo al quale sfileranno 2.585 soldati e 698 tra civile e appartenenti ad altre amministrazioni. Qualcosa in meno in meno rispetto all’anno scorso, quando a sfilare furono 2.588 militari e i costi intorno ai 2 milioni. E molto di meno rispetto al 2011, quando marciarono 4.055 militari e i costi superarono i 4 milioni di euro (4.398.000 euro».
 Ieri Napolitano è tornato a parlare ancora una volta della festa della Repubblica. «La celebriamo nel modo più sobrio – ha detto riducendo all’essenziale lo steso omaggio che non può mancare alle forze armate che servono con onore, anche lontano dal Paese, la bandiera nazionale e con l’apporto del volontariato civile la causa della solidarietà insieme con quella della sicurezza».
A Napolitano, indirettamente, ha risposto il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero tornando a chiedere l’abolizione della parata. «E’ un enorme spreco di denaro pubblico», ha detto. «E’ davvero vergognoso spendere 1,5 milioni di euro in questo modo in un periodo di crisi nera come questo, oltre tutto un’ostentazione della nostra ‘potenza militare’ totalmente contraria al principio costituzionale secondo cui l’Italia ripudia la guerra». Ma c’è anche chi ricorda i militari che si sono ammalati prestando il servizio. Come coloro che hanno contratto una malattia a causa dell’uranio impoverito. A ricordarli ieri è stato Falco Accame, presidente dell’Anavafaf, l’associazione che presta assistenza alle vittime militari e alle loro famiglie. «Sono sinora 4.125 i casi di tumore fra il personale delle Forze armate – ha detto Accame e per loro non sfilerà il 2 giugno neppure una piccola rappresentanza, magari in sedia a rotelle».

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