Parigi, uno studente di sinistra ucciso dai naziskin

by Sergio Segio | 7 Giugno 2013 7:30

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PARIGI — È morto a diciott’anni. Un ragazzino dall’aspetto fragile, ammazzato da un gruppo di naziskin durante una rissa tra militanti di estrema destra e di estrema sinistra, nata per caso durante una vendita di abiti. Una tragedia che ha provocato un vero shock nella capitale, che non è abituata a scene di tale violenza nel centro storico. Probabilmente, gli assassini cercavano solo lo scontro fisico, ma la bestialità della loro aggressione lascia senza fiato la città e la classe politica. Sette persone sono state fermate ieri pomeriggio, l’omicida ha detto che non aveva intenzione di ammazzare Clément Méric, iscritto a Sciences Po, militante di un gruppetto “antifascista”.
Teatro della rissa, l’altroieri pomeriggio, è stata la zona pedonale dietro i grandi magazzini del boulevard Haussmann. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Clément, insieme a qualche amico, si trovava in un appartamento per una vendita privata di abiti, apparentemente graditi ai militanti estremisti, di destra e di sinistra. A un certo punto sono arrivati due o tre naziskin (fra loro ci sarebbe stata anche una donna). È cominciato un alterco, i ragazzi si sono dati appuntamento fuori per battersi. Le tre teste rasate hanno chiamato rinforzi, la rissa è iniziata subito, violentissima. Forse colpito con un tirapugni, Clément Méric, prima di cadere a terra, ha sbattuto violentemente contro un palo. Perdeva sangue dal naso e dalle orecchie. Gli aggressori sono fuggiti, il ragazzo è stato trasportato in ospedale, dove le sue condizioni sono apparse subito disperate: verso mezzanotte, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale e il ragazzo ha cessato di respirare nel pomeriggio di ieri.
Il presidente Hollande ha condannato «con la più grande fermezza l’aggressione», e in serata, la sinistra ha manifestato nel Quartiere latino, mentre tutta la classe politica ha espresso il suo sconcerto. Anche Marine Le Pen ha preso le distanze con i gruppuscoli di estrema destra («che non hanno niente a che vedere con il Fronte nazionale») e si è detta d’accordo, a certe condizioni, con il loro scioglimento. In molti, a sinistra, hanno chiesto il divieto di alcuni movimenti violenti, protagonisti di bagarre e aggressioni negli ultimi anni in alcune città di provincia. Una misura che serve a ben poco, visto che possono ricomporsi sotto un altro nome. Ma secondo molti politici l’uccisione del giovane Clément Méric è anche l’espressione della tensione sociale nel paese, cresciuta durante le manifestazioni contro il matrimonio gay e alimentata dall’attivismo di molti militanti di estrema destra.

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