Dentro Guantanamo

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Mercoledì 26 giugno l’agenzia fotografica Getty Images ha pubblicato un reportage realizzato dal fotografo Joe Raedle al carcere di massima sicurezza di Guantanamo, a Cuba, istituito dall’amministrazione di George W. Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Il lavoro di Raedle è molto interessante, se non altro perché raramente negli ultimi dieci anni le autorità statunitensi hanno concesso l’autorizzazione per fare fotografie all’interno della prigione.

Le foto realizzate da Raedle mostrano l’interno di alcune celle singole del campo V del carcere, oltre che diversi corridoi e spazi comuni. La cosa che più colpisce è l’ordine e la pulizia dei luoghi fotografati, specie delle stanze dei detenuti, in cui la biancheria e gli effetti personali sono sistemati con grande ordine e precisione. L’immagine del carcere che emerge dal reportage di Raedle è molto diversa dalle notizie riportate negli ultimi mesi dalla stampa statunitense, che raccontano invece di condizioni detentive pessime – tra cui la pratica dell’alimentazione forzata per coloro che stanno facendo lo sciopero della fame – e di soprusi contro i prigionieri. Come segnala la stessa agenzia Getty Images, le foto sono state visionate e approvate dalle autorità militari statunitensi, prima di essere diffuse.

Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo
Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo
Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo Fotografie di Joe Raedle a Guantanamo

Joe Raedle è un fotografo che lavora per l’agenzia Getty Images dal 2000. Ha studiato presso il Maine Photographic Workshop a Rockport (Massachusetts), per poi laurearsi all’Università di Miami. Ha realizzato reportage in tutto il mondo, anche in diverse zone di guerra: in marzo 2011, mentre si trovava il Libia per documentare il conflitto, fu rapito da alcuni uomini appartenenti a forze pro-governative libiche. Fu liberato dopo diversi giorni.


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