Anche la Fiom ad Atene contro l’austerity

Loading

La novità di maggior rilievo di questo evento non è nelle analisi sulla crisi e i suoi responsabili, né nelle pur interessanti proposte di merito contenute nel manifesto dei popoli, ma nel fatto che queste analisi e proposte si esprimano come una piattaforma comune ed esplicitamente europea, e che Alter Summit si proponga come motore di un processo di convergenza fra le diverse soggettività oggi in campo nei vari paesi contro le politiche liberiste e antidemocratiche della Troika, un processo per costruire una azione europea con obiettivi e modalità condivisi, capace di cambiare il corso della politica europea.
L’asimmetria di potere fra i pochi che prendono le decisioni e i molti che ne patiscono le conseguenze esprime efficacemente la crisi sostanziale della democrazia parlamentare, ma evidenzia altresì il problema della impotenza politica dei movimenti antiliberisti, pur a fronte di una caduta di credibilità e di consenso, più o meno ampia in tutta Europa, verso le attuali isitituzioni europee e verso e i tradizionali partiti politici che si alternano ai Governi nazionali.
Tutti i misfatti e le responsabilità del capitale finanziario e delle grandi multinazionali sono noti fin nei minimi dettagli, l’indignazione verso banchieri e politici è generalizzata, il consenso alle politiche di austerità è basso in tutta Europa, eppure pare non ci siano alternative possibili, comunque non abbastanza credibili e forti da imporsi.
La Fiom parteciperà ad Atene con lo stesso intento con cui ha promosso la manifestazione del 18 maggio: richiamare l’urgenza del cambiamento necessario e contribuire con la propria iniziativa e le proprie poposte alla costruzione di un movimento di massa capace di cambiare il segno sociale dell’agenda politica europea, riscrivendola intorno alle parole chiave di democrazia, beni comuni lavoro, diritti, uguaglianza, solidarietà, parole in grado di restituire senso alla parola futuro anche per i tanti giovani oggi disoccupati o prigionieri della precarietà.
Un motivo di speranza ci viene dalle manifestazioni dei giorni scorsi, da Lisbona a Francoforte, così come dalla vera e propria rivolta popolare di Istanbul. Queste lotte sono il segno della vitalità e potenziale ampiezza dei movimenti e della opposizione popolare alla dittatura dei mercati e alle politiche di rigore finanziario e di privatizzazione dei beni comuni. Non si spiegherebbe l’ampiezza e la virulenza della protesta di Istanbul senza la consapevolezza popolare che dietro la decisione di sacrificare quel parco c’è un governo che in modo sempre più brutale e autoritario rappresenta solo l’interesse di una elite economico finanziaria. E a questo ci si ribella!
* Ufficio internazionale Fiom


Related Articles

8 ottobre, la Fiom a Milano: “Scioperiamo contro i capi di stato europei”

Loading

8 ottobre in piazza. Intervista al segretario generale della Fiom di Milano, Marcello Scipioni, in occasione del primo sciopero generale dei metalmeccanici che domani “assedieranno” il vertice dei capi di stato che si terrà a Fieramilanocity. Si tratta di un tappa di avvicinamento alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 25 ottobre. “E’ in atto la cancellazione di qualunque azione collettiva per tutti, per gli operai, per i precari e per gli studenti. Serve un nuovo soggetto politico che sappia unire queste forze”

Il suicidio di Nerone, la buca di Saddam

Loading

Il Tiranno, da seduttore a idolo infranto Il destino dei despoti è la polvere. Unica «scandalosa» eccezione: Stalin

ECONOMIA E FISCO. Gli strumenti di Riscossione SpA contro gli evasori

Loading

NULL (da “La Repubblica”, martedì, 17 GENNAIO 2006, pagina 34 – Economia) In vigore le ganasce fiscali e il sequestro

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment