A Viterbo il Forum Arci: serve una scossa

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Il titolo può apparire ambizioso – Energie popolari: associazionismo e partecipazione per reagire alla crisi ma parte dalla consapevolezza che il nostro è un Paese ormai stremato da una crisi più grave persino di quella degli anni trenta: una crisi economica, sociale, culturale, che lambisce anche il nostro sistema democratico. Siamo convinti che per risollevarsi ci sia bisogno di una scossa, di un progetto complessivo che dia risposte ai temi del lavoro che non c’è, di una finanza che ha divorato l’economia reale, della povertà che incombe su fasce sempre più ampie di popolazione, di una corruzione che inquina la vita pubblica e sottrae risorse al Paese, di un sistema democratico sempre più indebolito.
Pensiamo che alla costruzione di questo progetto anche l’Arci debba contribuire, con molti altri attori – partiti, istituzioni, organizzazioni sociali, movimenti – in un grande sforzo comune. L’associazionismo può svolgere un ruolo importante, forte della sua vocazione civica e solidale, della sua capacità di promuovere partecipazione, di costruire relazioni tra le persone, di leggere i bisogni e costruire risposte dal basso. L’Arci intende anche contribuire, attraverso il suo lavoro di animazione sui territori, al cambiamento della politica, al rinnovamento della rappresentanza, alla riunificazione di pezzi e culture di una sinistra oggi dispersa. Vogliamo rivisitare e rafforzare quel concetto di associazionismo popolare che ha rappresentato il fulcro della nostra identità ed è la nostra vera forza. Parlare a tanti e non a ristrette elite, dare voce e strumenti per esprimersi a chi ne è privo, raccontare il Paese reale: è così che il nostro sviluppo associativo si intreccia con l’attività concreta di trasformazione sociale.
Durante le giornate di Viterbo ci saranno diversi momenti di confronto organizzati dai gruppi di lavoro tematici dell’associazione. Tra questi, un seminario di due giorni sui temi del protagonismo giovanile, una sessione di lavoro su «difesa del territorio, nuova società e nuova economia», una su politiche sociali e pratiche di mutuo aiuto. E ancora, discuteremo di antimafia sociale, di politiche per l’infanzia e l’adolescenza, di associazionismo culturale e recupero degli spazi urbani, di nuovi modelli di organizzazione collettiva.
Parleremo dei nostri progetti di solidarietà internazionale presentando, tra l’altro, la campagna «I say Palestina» e incontrando esponenti della società civile afgana. Domani celebreremo la Giornata del Rifugiato, ma ricorderemo anche il nostro presidente Tom Benetollo, scomparso nove anni fa. Il 21 lo dedicheremo alla Festa della Musica, che da anni l’Arci celebra in tutta Italia con concerti e iniziative culturali; parleremo anche di «Crisi economica, emergenza sociale e diritti di cittadinanza» con la ministra Cècile Kyenge.
La giornata di sabato sarà tutta dedicata al confronto sulle tante buone pratiche che, in campi diversi, i nostri circoli svolgono sui territori. Ogni serata sarà conclusa da un evento culturale: musica, teatro, proiezioni video. Cercheremo così, attraverso gli strumenti che quotidianamente utilizziamo per costruire aggregazione, partecipazione e coesione sociale, di portare un contributo positivo per contrastare lo smarrimento e il disagio che caratterizza questa nostra epoca.

* Presidente Arci


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