Femminicidio. La convenzione di Istanbul è legge

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Ad oggi la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, scritta a Istanbul l’11 maggio 2011, è stata ratificata da soli 5 Paesi: Albania, Montenegro, Portogallo, Italia e Turchia. Da altri 23 Paesi europei, per ora, è stata solo firmata, e perché entri in vigore serve la ratifica di almeno altri quattro Stati.
La viceministro per gli affari esteri Marta Dassù ha ribadito l’impegno del Governo italiano a esercitare pressioni affinché la Convenzione di Istanbul sia ratificata da parte degli Stati membri dell’Unione europea. Prima della votazione finale, la vicepresidente di
turno Linda Lanzillotta ha invitato l’assemblea ad osservare un minuto di silenzio, in ricordo di tutte le donne vittime di violenza. «Dedichiamo questo voto a tutte le donne vittime di violenza, a tutte le donne, le ragazze e le bambine che nella vita e nella morte hanno subito violenza fisica o psicologica». Grande soddisfazione anche da parte del ministro degli Esteri Emma Bonino. «È motivo di grande soddisfazione che la prima ratifica approvata dalle Camere nella nuova legislatura sia quella della Convenzione di Istanbul. Dobbiamo essere i primi ad attuare a casa nostra le “tre P” di Istanbul: prevenire la violenza, proteggere le vittime, punire i colpevoli». Polemico il leghista Calderoli con il ministro Idem che, a suo dire, non avrebbe votato. Invece il voto è stato registrato al di là delle possibili difficoltà tecniche.


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