Pd, è sfida per le regole Un «lodo D’Alema» su premier e segreteria

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ROMA — C’è una strada stretta ma percorribile. Tra la voglia delle truppe bersaniane di separare le cariche di segretario del Pd e di candidato alla premiership e la volontà dei renziani di mantenere l’equivalenza, c’è una terza via. Che è quella di licenziare una modifica allo statuto del partito che consenta una doppia interpretazione. Come dire, il prossimo leader democratico potrà essere il candidato premier, come vuole il sindaco di Firenze. Ma anche non esserlo, come chiede adesso Bersani.
La cancellazione di qualsiasi riferimento esplicito tra le due caselle potrebbe essere il punto di caduta dell’incontro a porte chiuse organizzato oggi dalla fondazione ItalianiEuropei sulla forma partito. Quando il padrone di casa Massimo D’Alema, a Palazzo Rospigliosi, se li ritroverà di fronte tutti. Colonnelli di Bersani, fedelissimi di Renzi, esponenti della sinistra. L’invito, che era stato recapitato anche ai due duellanti, è stato raccolto – tra gli altri – da Fabrizio Barca e Anna Finocchiaro, dai fedelissimi del sindaco di Firenze Dario Nardella e Salvatore Vassallo, dai bersaniani Alfredo D’Attorre e Davide Zoggia, da Ugo Sposetti a Nicola Latorre. Senza dimenticare Gianni Cuperlo, il primo iscritto ufficiale alla contesa per la segreteria, e Giuliano Amato.
Il superamento della discussione su leadership del Pd e premiership è una delle sorprese che l’ex premier potrebbe evocare tirando le conclusioni dell’incontro di oggi. Che, tra l’altro, viaggia in parallelo con la prima riunione della commissione pd incaricata di riscrivere le regole del congresso. Di certo l’appuntamento di ItalianiEuropei sarà il primo evento da quando l’inedita sintonia tra D’Alema e Renzi si è saldata al grande gelo tra il primo e Bersani.
Difficilmente l’ex premier mostrerà le carte. Anche perché, davanti a sé, ha ancora tre vie. La prima è quella di confermare l’endorsement a Cuperlo nella certezza che toglierebbe consensi al candidato bersaniano, chiunque esso sia, favorendo la corsa di Renzi. La seconda è quella di provare a chiudere un accordo col sindaco di Firenze, chiedendogli di sponsorizzare Cuperlo al partito in cambio del sostegno per la premiership. La terza è quella di sostenere direttamente il Rottamatore. Ma visto che la matassa non verrà dipanata prima di qualche settimana, sul suo asse con il primo cittadino di Firenze D’Alema preferisce scherzare. Come ha fatto tempo fa incrociando il suo ex braccio destro Nicola Latorre. «Nicola, io sto con Cuperlo. Mi sa che, tra me e te, il renziano sei tu…».


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