Save the Children: “La crisi ha rubato il futuro ai nostri bambini”. Ecco i 4 “furti”

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“La poverta’, continua l’organizzazione, nelle sue varie forme – sociale, economica, d’istruzione, di lavoro – li sta colpendo come non mai, derubandoli di prospettive ed opportunita’. E con il futuro di chi e’ giovane oggi, si sta disintegrando il futuro dell’Italia tutta”.

Questa triste verita’ e’ emersa da un dossier ‘L’isola che non sara” diffuso oggi – insieme all’indagine ‘Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani’ realizzata per l’organizzazione da Ipsos – in occasione del lancio della campagna ‘Allarme infanzia’, a sostegno dell’infanzia a rischio in Italia. Attraverso questa iniziativa, da oggi e fino al 5 giugno Save the children intende denunciare il gravissimo deficit di futuro delle giovani generazioni e chiedere una massiccia mobilitazione dell’opinione pubblica, affinche’ le istituzioni mettano in campo interventi urgenti e strutturali in favore di minori e giovani, sempre piu’ minacciati nel diritto ad una vita dignitosa. La campagna e’ curata nella creativita’ da Grey e si sviluppa intorno al concetto di ‘furto di futuro’, a cui danno corpo dei ritratti di bambini che denunciano il furto subito attraverso alcune frasi (‘Mi hanno rubato la terza media’, ‘Mi hanno rubato la mensa a scuola’).

Nel dettaglio, sono quattro le principali e piu’ pesanti ‘ruberie’ rilevate dalla ricerca Ipsos e commesse a spese del nostro ben poco considerato ‘giovane capitale umano’: il ‘taglio dei fondi per minori e famiglia’, con l’Italia al 18esimo posto nell’Europa dei 27 per spesa per l’infanzia e famiglia, pari all’1,1% del Pil, a cui consegue la mancanza di risorse indispensabili per una vita dignitosa. Poi, il ‘furto di cibo, vestiti, vacanze, sport, libri, mensa e rette scolastiche e universitarie’: quasi il 29% di bambini sotto i 6 anni, pari a 950 mila circa vive ai limiti della poverta’ tanto che il nostro Paese e’ al 21esimo posto in Europa per rischio poverta’ ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni, e il 23,7% vive in stato di deprivazione materiale. Ma non e’ finita. C’e’, anche, il ‘furto dell’istruzione’: l’Italia e’ al 22esimo posto per la presenza di giovani con basso livello d’istruzione – il 28,7% tra i 25 e i 34 anni (1 su 4), per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25; (1 su 5); all’ultimo posto per tasso di laureati, il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, pari a 760 mila. E, infine, il ‘furto del lavoro’: i giovani disoccupati sono il 38%, 4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i Neet (giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200 mila e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27.

“Il generale impoverimento delle giovani generazioni va in parallelo con una colpevole e annosa disattenzione nei loro confronti, che si sta traducendo in una gravissima privazione di prospettive, in una parola, di futuro”, ha affermato Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia. Che, poi, ha aggiunto: “Cancellare il futuro di bambini e giovani significa compromettere il futuro dell’intero paese”.

Per evitare che quanto sopra paventato avvenga, l’organizzazione chiede:

– Un piano specifico e articolato di contrasto alla poverta’ minorile, che preveda al suo interno alcune misure prioritarie come l’estensione della carta d’inclusione sociale per l’acquisto di beni essenziali, non solo a quei nuclei con figli, in situazione di poverta’ estrema ma a tutte le famiglie a basso reddito con minori in difficolta’;

– Un piano d’investimento a favore dell’istruzione pubblica, per tenere aperte le scuole con attivita’ educative anche il pomeriggio e per garantire, senza ulteriori costi per le famiglie, l’insegnamento delle materie curricolari e i servizi di trasporto e mensa gratuiti per le famiglie piu’ in difficolta’; – Un nuovo piano per l’utilizzo dei Fondi europei, che concentri le risorse sullo sviluppo non solo delle infrastrutture fisiche ma anche del ‘capitale umano’, a partire dal potenziamento dei servizi alla prima infanzia.

“La campagna sviluppata l’anno scorso sicuramente ha contribuito a stimolare l’attivazione del governo, per esempio nell’ambito della utilizzazione dei Fondi Europei”, ha dichiarato Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa Save the Children Italia. “Tuttavia, ha sottolineato, bisogna fare molto di piu’ e subito”. “Attraverso la campagna ‘Allarme Infanzia’- ha spiegato- faremo la massima pressione affinche’ l’infanzia torni al centro delle priorita’ dell’azione politica o il danno sociale sara’ irreparabile, sia per i giovani che per l’intera nazione”. Ci auguriamo- ha concluso- di essere davvero in moltissimi a dare voce a questo appello, attraverso il sito www.allarmeinfanzia.it”.

(DIRE)

 

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