«Troveremo le risorse per Imu e Cig»

by Sergio Segio | 12 Maggio 2013 8:38

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AYLESBURY — I banchieri centrali li conosceva già  tutti, i ministri, chi più chi meno, anche: a loro, nei colloqui bilaterali a margine dei lavori del G7 finanziario, Fabrizio Saccomanni all’esordio sulla scena internazionale nella veste di ministro dell’Economia, ha spiegato i piani del nuovo esecutivo, ricevendo, dice, «sostegno». Ad Hartwell House, la storica magione ad un’ora da Londra dove si è svolto il vertice, l’ex direttore generale della Banca d’Italia ha incontrato il sottosegretario di Stato Usa Jack Lew, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, il collega giapponese Taro Aso e il commissario Ue per gli Affari monetari Olli Rehn. Tutti, sostiene il ministro nella conferenza stampa finale del vertice, «hanno apprezzato l’impegno del governo di mantenere i saldi fiscali anche se, in questa situazione di grande difficoltà  dell’economia, non è semplice portare avanti il risanamento dei conti in maniera amichevole». Dopo il G7 e la Gran Bretagna, domani sarà  la volta di Bruxelles per il test dell’Eurogruppo in vista del verdetto sulla chiusura della procedura di deficit eccessivo previsto per fine maggio. Con Rehn ieri il ministro ha parlato proprio di questo. «C’è bisogno di informazioni addizionali sul piano di stabilità  e sulle riforme, che daremo nei prossimi giorni ma sono ancora più importanti, ci è stato detto, precisi concreti atti pubblici». Il governo italiano dice Saccomanni, porterà  a Bruxelles tre impegni precisi pubblici: «La fiducia ottenuta dal Parlamento, il voto favorevole delle Camere sul Def e il decreto su Imu e Cassa integrazione guadagni che sarà  varato la prossima settimana». I dettagli del provvedimento non sono ancora stati concordati ma le risorse per finanziarlo, dice, non sono un ostacolo. «Le risorse? Le troveremo», afferma fiducioso. All’Europa e al G7 Saccomanni ha assicurato che l’esecutivo guidato da Letta e la maggioranza sono consapevoli del fatto che l’Italia deve proseguire nell’impegno preso con l’Europa perché altrimenti «non si guadagnano gradi di libertà  ma se ne perdono» ed il messaggio che porterà  oggi all’incontro di Satriano, in Toscana, sarà  «di sostegno e di auguri» della comunità  finanziaria internazionale.
Saccomanni ha poi ribadito che il decreto sulla sospensione dell’Imu fa parte di un piano di revisione non solo della tassazione ma della politica complessiva sulla casa — da possibili incentivi all’edilizia ad agevolazioni sugli affitti — che si affianca agli altri due interventi prioritari nell’azione del governo sulle riforme istituzionali — da quella elettorale a quella sulla politica e sulla macchina statale — e sul lavoro soprattutto per i giovani. Un tema quest’ultimo che è stato centrale anche nelle discussioni del G7. «Noi parliamo di ripresa, di come fare per sostenerla, ma ormai c’è in tutti Paesi, anche dove il fenomeno della disoccupazione non esiste, la consapevolezza che la crescita è importante solo in relazione ai posti di lavoro che crea», spiega il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che affianca il ministro nella conferenza stampa. Visco affronta anche il tema della strozzatura del credito alle imprese soffermandosi sulle possibili misure che sta studiando la Banca centrale europea. Un tema questo che ieri ha visto un botta e risposta a distanza tra il ministro tedesco Schaeuble e il presidente di Eurotower, Mario Draghi. Sulle critiche del primo, riportate dal settimanale Der Spiegel, all’«italiano» Draghi per il possibile acquisto di Abs (Assets backed securities, obbligazioni emesse a seguito di operazioni di cartolarizzazione) dei Paesi periferici come l’Italia, il presidente della Bce ha risposto che «si tratta solo di una delle ipotesi esaminate, in corso di approfondimento» sulla quale peraltro «non c’è una posizione della Bce», anche perché su tale strumento ci sono altri protagonisti in campo, dalla Ue alla Bei. La Bce, spiega Visco, può avere un ruolo di «catalizzatore» per la creazione di strumenti in grado di ridare fiato ai finanziamenti alle imprese ma la loro la attivazione spetta ad altre istituzioni europee.

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