Letta convoca i ministri in un’abbazia «Tutti in ritiro, ognuno paga per sé»
ROMA — L’idea del ritiro, di una due giorni per fare squadra, anzi «spogliatoio», sarebbe stata suggerita nientemeno che dalla Cancelliera Angela Merkel, esperta in grandi coalizioni, leader di un Paese dove gli obiettivi nazionali vengono di solito prima dei gruppi parlamentari e dei singoli partiti.
La notizia l’ha data lo stesso Enrico Letta, con un tweet, di mattina: domenica e lunedì prossimi, 24 ore di ritiro, in un’abbazia in Toscana, solo i ministri. «Per programmare, conoscersi, fare spogliatoio. Ognuno paga per sé». Più tardi Palazzo Chigi aggiungerà dettagli: andranno solo i componenti del governo, senza staff o collaboratori, l’accenno al pagamento non era un scherzo, hanno tutti le risorse per pagarsi due giorni in un ex convento con mille anni di storia, che per secoli ha ospitato monaci e custodito tradizioni e che oggi, ristrutturato in modo molto sobrio, ospita di solito eventi, mostre, seminari, sfilate, spettacoli teatrali, meeting di varia natura, anche internazionali. Niente «turismo individuale», recita il sito web. Non è il caso del governo.
L’ex convento si trova a Spineto, in provincia di Siena, la proprietà è circondata da 800 ettari di parco, dispone di 98 camere per gli ospiti (88 doppie e 10 singole) distribuite tra l’abbazia e gli undici antichi poderi della tenuta, «accuratamente restaurati e dotati di ogni comfort», si legge sul sito.
Visto che i gruppi parlamentari, del Pd e del Pdl, fanno fatica ad andare d’accordo, l’intento del premier è quello di «difendersi» con la definizione di una squadra di governo il più possibile affiatata e armoniosa, poco propensa alle polemiche, alle dichiarazioni estemporanee. Team building, amano dire gli americani, di un processo che di solito è aziendale; in questo caso, mutuato in un contesto istituzionale, significherebbe offrire all’esterno poche occasioni di polemica e l’immagine di un esecutivo che muove in un’unica direzione.
Di sicuro si farà il punto sull’agenda di governo e sulle risorse necessarie per metterla in pratica: Letta ha bisogno di una squadra affiatata ma anche necessità di conoscere lui stesso, meglio, i suoi ministri. Come per i ritiri della nazionale, a proposito di metafore calcistiche, ci saranno dei punti stampa a scadenza fissa: a Palazzo Chigi si stanno attrezzando per trasmetterli in streaming, per raggiungere tutti e offrire il massimo della condivisione in termini di comunicazione.
I ministri hanno ricevuto l’invito due giorni fa, qualcuno ha storto il naso: «A Prodi il ritiro in convento portò sfortuna». Evidentemente Letta non è superstizioso, i precedenti non sono abbinabili al suo governo, in questo caso si tratta di grande coalizione e di un suggerimento arrivato dalla Germania.
Ieri pomeriggio Letta ha incontrato a lungo, a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia: si cercano risorse per riformare la tassa sulla casa e scongiurare, se sarà possibile, l’aumento di un punto dell’Iva. Di sicuro domenica il capo del governo darà qualche notizia in più, sulla materia, ai membri del suo governo. A Napolitano, in serata, ha invece offerto un bilancio del suo primo tour europeo, concluso lunedì a Madrid.
Marco Galluzzo
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