Le strade dei cartelli della droga, dal Messico agli Stati Uniti

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Omicidi, sequestri di persona e torture di vario tipo sono fenomeni all’ordine del giorno in molte città  del Messico: da molti anni i cartelli della droga messicani sono i maggiori responsabili degli altissimi tassi di violenza che hanno reso tristemente famose alcune città  del paese, come Ciudad Juà¡rez. Per proteggere i loro traffici di droga – che raggiungono un valore stimato annuale di circa 13 miliardi di dollari – i trafficanti hanno ucciso moltissimi civili, poliziotti e anche giornalisti: El Manana, giornale che ha sede nella città  messicana di Nuevo Laredo, ha annunciato recentemente di voler interrompere la copertura degli omicidi legati ai cartelli della droga locali, dopo che alcune granate avevano danneggiato i suoi uffici per la seconda volta dall’inizio del 2013.

La strategia del governo messicano degli ultimi anni contro i cartelli della droga era stata considerata in parte un successo: erano stati arrestati 22 dei più importanti leader criminali e sequestrata una quantità  di droga pari a circa 9-10 miliardi di dollari. Erano stati soprattutto gli sforzi dell’ex presidente Felipe Calderà³n a garantire questi risultati, e a costringere i cartelli della droga a trovare altre soluzioni per i loro traffici, come l’espansione delle attività  criminali nei paesi dell’America Centrale. Tuttavia, un rapporto recente del Dipartimento della Giustizia americano ha mostrato come la domanda di droga negli Stati Uniti sia aumentata e come i cartelli messicani si siano attrezzati per soddisfarla. Jack Riley, capo dell’ufficio di Chicago della “Drug Enforcement Administration”, ha detto alla CNN che il leader del cartello della droga di Sinaloa, Joaquin “El Chapo” Guzman, è stato etichettato come “Nemico Pubblico No. 1″, il primo dai tempi di Al Capone: «Mentre Chicago è a 1.500 miglia dal Messico, il cartello della droga di Sinaloa è così coinvolto negli affari della città  che le autorità  locali e federali sono costrette ad operare come se si trovassero in territorio di confine», ha aggiunto Riley.

Il canadese National Post ha realizzato un’infografica molto dettagliata che evidenzia l’estensione dell’influenza dei cartelli della droga messicani nelle diverse città  americane, oltre ad indicare l’intensità  e la direzione dei flussi di metanfetamine, cocaina, eroina e marijuana, tutte droghe che in una maniera o nell’altra passano dal Messico prima di superare il confine e riversarsi in territorio americano.


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