«Dal proibizionismo al repressionismo»

Loading

Si discute della delega alle politiche antidroga nel governo. San Patrignano chiede di dare continuità  all’attività  del Dipartimento capeggiato oggi da Serpelloni. Da un punto di vista interno al carcere, e su questa questione, cosa chiede Antigone al governo?
Giovanni Serpelloni è stato il capo dipartimento di Carlo Giovanardi e con lui condivide tutte le responsabilità  di una legge che ha puntato esclusivamente sulla repressione. Una legge vessatoria, ideologica, illiberale che va profondamente cambiata. Si versano lacrime di coccodrillo sul sovraffollamento penitenziario e poi si propone di dare la delega alle droghe a chi per vocazione si occupa di ordine pubblico, ovvero al ministero degli Interni. Sarebbe l’ennesimo capitolo della war on drugs. La questione delle droghe va riportata nei suoi confini naturali, che sono quelli del welfare.
Altro nodo: gli immigrati. Costituiscono oltre un terzo dei detenuti, e molto incide la legge sulle droghe. Quanto incide invece il reato di clandestinità  nella carcerazione degli stranieri? E cosa andrebbe fatto per ridurre questo tipo di popolazione penitenziaria?
Abbiamo vissuto anni terribili, quelli della propaganda razzista e populista contro gli immigrati. Fortunatamente prima la Corte costituzionale e poi la Corte di giustizia della Ue hanno smontato il castello di norme xenofobe che producevano carcerazione ingiusta di immigrati irregolari. Resta il crimine di clandestinità . Non incide sui numeri della detenzione in quanto la pena prevista è pecuniaria. Inoltre pare che i giudici siano orientati a disapplicarlo. Detto questo, è una norma infame che va abrogata. Perciò la sua abrogazione è tra le norme che fanno parte del nostro pacchetto di tre proposte di legge di iniziativa popolare per i diritti e per la giustizia. Due parole voglio dirle sulla vergogna dei Cie. Ho visitato di recente con la campagna LasciateCientrare quello di Ponte Galeria. È la visualizzazione plastica della crudeltà  occidentale.
Cosa è successo a Roma, dove lei è candidata: Alemanno ha applicato lo spoil system ai servizi per le tossicodipendenze? Qual è la sua priorità , in questo campo?
A Roma l’Agenzia per le tossicodipendenze si è messa al servizio della politica clientelare di Alemanno. Faccio il più drammatico degli esempi: dopo trent’anni di impegno nel nome dei diritti e della riduzione del danno, la gloriosa Cooperativa il Cammino è stata espropriata dalla gestione della comunità  di Città  della Pieve. Alemanno ha vinto sul terreno friabile della paura e della sicurezza. Ora bisogna tornare ad affiancare la sicurezza alla coesione sociale. Per meglio capire qual è la sua sensibilità  sul tema dei diritti, ricordo che aveva nominato un poliziotto penitenziario a Garante dei diritti dei detenuti. Era troppo persino per l’Amministrazione penitenziaria.


Related Articles

Vaccini, autocertificazione prorogata a marzo 2019

Loading

Vaccini. Le montagne russe dei 5stelle: prima hanno confermato l’obbligo vaccinale, poi nuova retromarcia “ai fini dell’iscrizione scolastica”

Cristian un giorno prima di morire era intrasportabile

Loading

CASO DE CUPIS. Cristian De Cupis non aveva potuto presenziare all’udienza di convalida del suo arresto, che si è svolta venerdì 11 novembre – un giorno prima della sua morte all’ospedale Belcolle di Viterbo, nel reparto detenuti – perché era «intrasportabile».

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment