Lavoro, nove milioni in difficoltà 

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ROMA — Incubo lavoro per 9 milioni di italiani. L’allarme emerge dai dati Cgil. Monito di Napolitano: «È una crisi drammatica». Nella telefonata tra il premier Letta e Barack Obama si è sottolineato: «Le priorità  sono crescita e giovani». Il presidente americano si dice «pronto a collaborare con l’Unione europea». Epifani chiede di «cambiare la riforma Fornero».
 Lo vuole con urgenza il Quirinale, lo chiede, dagli Stati Uniti, anche il presidente Obama: l’Italia ha estremo bisogno di un piano per il lavoro e, in particolare, per l’occupazione giovanile. Al di qua e al di là  dell’Oceano sono tutti d’accordo: questa è la priorità . E se ci fossero ancora dei dubbi basta guardare le stime sui lavoratori in condizioni da disagio elaborate dalla Cgil: ormai fra disoccupati, scoraggiati e cassa integrati si arriva al tetto dei 9 milioni.
Cifre impressionanti davanti alle quali il presidente Napolitano ha usato parole forti: «La crisi è angosciante e drammatica – ha detto – e impone alle istituzioni, alle forze sociali e alle imprese la messa in atto di efficaci soluzioni per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo economico e sociale del Paese». Va rilanciato «il ruolo centrale del lavoro» e vanno sostenute innovazione e ricerca.
La spinta a passare ai fatti è decisa, e Palazzo Chigi sembra volerla cogliere, visto che il governo Letta varerà  entro la fine di giugno – un pacchetto di norme che secondo i piani del ministro Giovannini dovrà  creare centomila nuovi posti per gli under 24 anni, abbattendo il tasso di disoccupazione di quella fascia d’età  dal 38 al 30 per cento. D’altra parte, sul progetto, ora c’è anche la benedizione degli Stati Uniti: per risollevare le sorti della vecchia Europa e dare una mano alla ripresa americana, la caccia all’occupazione – anche del presidente Obama – è una priorità  assoluta. Ieri, in una telefonata di una ventina di minuti che ha messo in contatto il premier Letta e la Casa Bianca, il presidente americano – oltre che di politica estera e di missioni di pace – ha parlato anche di lavoro dicendosi – secondo quanto riferisce una nota del Palazzo – del tutto d’accordo sul fatto che va data priorità  alle politiche contro la disoccupazione. Obama ha confermato di essere pronto a collaborare con la Ue per superare la crisi e favorire la crescita, ma mantenendo i conti in ordine.
L’emergenza lavoro, d’altra parte, parla attraverso le nude cifre. Secondo una ricerca elaborata dalla Ires-Cgil in Italia, nell’ultimo trimestre del 2012, c’erano quasi 9 milioni di lavoratori in difficoltà , il 10 per cento in più rispetto all’anno precedente. Un tetto al quale il sindacato arriva sommando i 4,57 milioni di lavoratori in sofferenza (disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati) con i 4,17 milioni di lavoratori disagiati (perché precari o costretti ad un part time involontario).
Segnali neri sull’economia anche dai dati Istat sui fatturati di marzo, risultati in calo del 7,6 per cento rispetto ad un anno fa (meno 0,9 su febbraio 2013): si tratta del quindicesimo dato consecutivo in caduta ed è il tonfo più assordante mai registrato dal 2009. Codacons ritiene sia la netta conseguenza del crollo dei consumi interni. Andamento in leggera ripresa invece per gli ordinativi: rispetto ad un anno fa sono sempre sotto del 10 per cento, ma rispetto all’ultimo mese sono aumentati dell’1,6 grazie soprattutto alle esportazioni.


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