Landini porta in corteo la sinistra di lotta “Con la Fiom per contestare i diktat della Bce”

by Sergio Segio | 16 Maggio 2013 8:25

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ROMA — Landini, la manifestazione della Fiom di sabato prossimo a Roma, più che un’iniziativa sindacale sembra una scelta politica, per riunire la “sinistrasinistra” da Sel a una parte del Movimento 5 stelle. È questo il vostro obiettivo?
«No. Il nostro obiettivo è un altro: far cambiare le politiche economiche messe in campo dai governi Berlusconi e Monti. Va rimesso al centro il lavoro perché è la vera emergenza. Bisogna cambiare non solo in Italia ma anche in Europa».
Obiettivi politici, appunto.
«Guardi che la Fiom nella sua storia, così come la Cgil, ha sempre avuto l’ambizione di svolgere un ruolo politico per una maggiore giustizia sociale. Anche questo è il nostro mestiere».
È difficile però chiedere un cambio di rotta a un governo che non ha ancora deciso nulla. Cosa pensa dei primi orientamenti di Letta?
«Questa manifestazione l’abbiamo indetta prima di sapere quale sarebbe stato il nuovo governo. L’abbiamo fatto perché fuori dal Parlamento c’era, e c’è, una richiesta di cambiamento. Proprio per questo nei giorni scorsi la Fiom ha scritto ai gruppi parlamentari e ha incontrato alcune forze politiche per illustrare la propria piattaforma. I primi orientamenti di Letta? Mi pare che stia venendo fuori un governo troppo condizionato da Berlusconi».
Dunque, una manifestazione contro il governo Pd-Pdl?
«Di certo non pensiamo che la soluzione che chiedeva il paese fosse il governissimo Pd-Pdl. D’altra parte il governo Monti era già  sostenuto dalle forze politiche che hanno dato vita al nuovo esecutivo e che sono state penalizzate dal voto. I due terzi degli elettori hanno chiesto di cambiare rotta. E molte forze politiche, Sel, M5S, Idv, Rifondazione, Azione civile e diversi esponenti del Pd hanno aderito alla nostra iniziativa».
E il Pd di Epifani?
«L’ho incontrato per illustrargli le nostre proposte. Mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere. Sto aspettando. Premesso che ho solo due tessere, quella della Cgil e quella dell’Anpi, penso che il Pd stia attraversando una fase molto difficile: in campagna elettorale ha detto e promesso cose che sono in netta contraddizione con ciò che sta facendo».
Un silenzio significativo quello di Epifani?
«Non so se sia un silenzio innocente. In ogni caso in piazza ci sarà  una sinistra che propone e pensa che ci siano strade diverse da quelle imposte dalla Bce».
Si sente più in sintonia con il Pd o che il M5S?
«Io sto con la Fiom».
Cosa pensa delle critiche di Grillo ai sindacati?
«Al Movimento abbiamo spiegato che la Fiom vive grazie alle quote che pagano i suoi 360 mila iscritti. Il mio stipendio è il più alto ed è di 2.300 euro netti al mese».
E le risorse pubbliche che arrivano dai Caf? E i contributi figurativi per i sindacalisti?
«La Fiom non riceve nulla dai Caf. Quei soldi, frutto di un servizio, vanno alla Cgil. I contributi figurativi per i sindacalisti sono previsti dalla legge».

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