La sfida a distanza dei quattro candidati non scalda Roma

by Sergio Segio | 25 Maggio 2013 7:22

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ROMA — Piazze semivuote, ad eccezione di quella di Beppe Grillo. Le urne si vedrà . Di certo, il primo risultato delle elezioni comunali nella Capitale è la certificazione del flop dei comizi di chiusura, soprattutto di Pd e Pdl. Poche migliaia di persone, sia a San Giovanni per Ignazio Marino, con Guglielmo Epifani, Nicola Zingaretti e il comico Dario Vergassola, sia al Colosseo per Gianni Alemanno con Silvio Berlusconi. Vanno un po’ meglio Marcello De Vito con Beppe Grillo a piazza del Popolo e Alfio Marchini alla Basilica di San Paolo: sono i due candidati fuori dai partiti tradizionali. Da nessuna parte, comunque, c’è il «pienone» al di là  dei numeri forniti dai rispettivi comitati elettorali. E il rischio di astensionismo, per il voto di domani e lunedì, cresce.
Sarà  anche per questo che, quasi tutti, lanciano appelli al voto. Berlusconi ripete il suo mantra: «Siate i missionari di libertà  e verità . Andate, predicate e convincete le genti. E controllate che non ci siano brogli». Mentre Alemanno rivendica di «aver salvato Roma» e critica «l’ostruzionismo cieco del centrosinistra». Anche lo sfidante del centrosinistra Marino chiama il popolo degli astenuti: «Da domattina bisogna convincere gli incerti, i dubbiosi, i pigri che siamo davanti a un’occasione irripetibile: cambiare Roma. Bisogna portare più elettori possibile alle urne». Stesso concetto da Marchini: «Andate a votare, il futuro è nelle vostre mani». E aggiunge: «Basta opere faraoniche, pensiamo alla manutenzione».
Tra le varie piazze, ci si scambiano informazioni, si condividono foto sui social network. Alemanno, al Colosseo, cerca di caricare i suoi: «C’è più gente qui che in tutti gli altri posti». Ma i suoi competitor, a quell’ora, devono ancora parlare. Marino urla il suo slogan in romanesco «Daje!» nel microfono e attacca: «Basta con Alemanno e Parentopoli. Siamo qui per avere un’altra Roma, pulita, facile da vivere, che torni a sorridere». Berlusconi se la prende con Grillo: «Quelli di Cinquestelle sono burattini manovrati su internet da un capocomico sconclusionato». Mentre Marino «non conosce Roma». Secondo il Cavaliere, «Alemanno è il miglior sindaco». Grillo, appena arriva in piazza, risponde duramente a Berlusconi: «Attento nano, sono molto sconclusionato… A breve tiriamo le somme, ne resterà  uno solo».
Piazza del Popolo, col leader genovese, si riempie: «Ho visto poca gente dagli altri. Dicono che c’era lo sciopero dei mezzi… Ma allora come siete venuti, col teletrasporto?». De Vito, aspirante sindaco, «arringa» la gente: «Mandiamoli tutti casa, è il momento di vincere». Per la prima volta, però, il leader ammette la difficoltà : «A Roma forse non ce la faremo, ma apriremo lo stesso il Campidoglio».
Nella giornata c’è anche spazio per un «giallo». Subito dopo pranzo, Epifani viene visto entrare in un palazzo in centro dove ci sono anche gli uffici di Marchini. Manovre di avvicinamento, in vista del ballottaggio? Il segretario del Partito democratico smentisce: «Non l’ho visto, non c’è solo lui lì. Dove sono andato? Affari miei…».
Alessandro Capponi
Ernesto Menicucci

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