Imu sospesa solo per la prima casa

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ROMA — La sospensione della rata di giugno dell’Imu, che il governo deciderà  venerdì con un decreto, riguarderà  solo la prima casa e, molto probabilmente, gli immobili rurali. Niente rinvio, dunque, né sconti, sui pagamenti dovuti dalle società  per i capannoni e gli immobili strumentali. In attesa della riforma complessiva dell’Imu e della fiscalità  immobiliare, che il governo presenterà  entro fine agosto, nel governo prevale la linea della prudenza.
Il calo del Pil superiore al previsto, con un probabile maggior deficit 2013 di qualche decimale, ha indotto l’esecutivo a non alimentare troppe aspettative sulla riduzione dell’Imu con una sospensione generalizzata dei pagamenti. Che, per giunta, avrebbe sottratto ai Comuni una decina di miliardi di risorse, fondi che lo Stato avrebbe dovuto comunque anticipare.
Fatto sta che il decreto di venerdì, oltre al rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per 1,2 miliardi di euro («Non sarà  un intervento tampone» ha detto ieri il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini) prevederà  solo lo stop alla prima rata dell’Imu sull’abitazione principale. La decisione è giunta ieri al termine di un vertice tra il premier Enrico Letta, il vice premier, Angelino Alfano, e il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che subito dopo ha incontrato il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta.
Un incontro positivo, a sentire Brunetta, soddisfatto per l’intesa di massima raggiunta. «Noi abbiamo sempre parlato di Imu sulla prima casa. E dal mio punto di vista la sospensione è la premessa perché, su queste abitazioni, la tassa sia definitivamente cancellata. L’obiettivo è lasciare i soldi in tasca alla gente» ha detto Brunetta prima che il segretario Alfano riunisse ministri e sottosegretari per discutere l’intesa.
«Entro fine agosto — ha aggiunto Brunetta — faremo una riforma complessiva delle tasse sulla casa che abbracci anche la Tares, la cedolare sugli affitti e altro». La nuova imposta potrebbe chiamarsi Ics, Imposta comunale sui servizi, e ricomprenderebbe anche le tasse sulle transazioni immobiliari, come le imposte di registro, ipotecarie, catastali e di bollo. Con la stessa riforma, inoltre, il governo punterebbe a stabilizzare i bonus fiscali sulle ristrutturazioni. Ieri, intanto, Saccomanni ha firmato il decreto che sblocca il pagamento dei debiti dell’amministrazione centrale dello Stato, ministeri compresi, verso le imprese.


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