Grillo: elettori pd, venite con noi
MILANO — Un invito ripetuto da giorni, una manovra a tenaglia verso gli elettori e i giovani del Partito democratico. Beppe Grillo va in pressing cercando di mettere alle strette i simpatizzanti del centrosinistra. A Treviso, giovedì scorso, aveva detto «noi siamo la vera sinistra», ieri a Cinisello Balsamo, in una piazza Gramsci abbastanza affollata, ribadisce che i sostenitori del Movimento hanno «le stesse idee degli elettori di sinistra». «Chiediamo agli elettori del Pd di cercare di fare un percorso insieme», propone il leader (che in serata su Twitter rilancia: «Stracciate la tessera e tornate a essere cittadini»). «Ora gli elettori di sinistra si vergogneranno a votare Pd perché li hanno presi per il culo e hanno la mia commiserazione — attacca — ma purtroppo la sinistra è una religione e quando la religione non esiste più diventeranno atei, non avranno la forza di votare noi». Un discorso che sembra speculare a quello del deputato Dino Alberti, presente a Roma insieme ad altri parlamentari pentastellati alla manifestazione Fiom: «Noi non siamo né sinistra né destra, siamo altro. Ma oggi sembriamo essere noi quel punto di riferimento che il Pd non è più, per il semplice fatto che siamo in mezzo alla gente». Un sospetto, quello di perdere elettori a favore del Movimento, che suscita anche la reazione del segretario dei democratici Guglielmo Epifani: «Ma perché un partito deve avere paura? Deve averla se non ha idee chiare, e il Pd ce le ha».
Ma Grillo non ha puntato solo l’indice contro il Pd. Prima di attaccare in serata, a Imperia, Giorgio Napolitano — «La sua rielezione? Un colpo di Stato. È una vergogna»â€” ha fatto anche autocritica, parlando della comunicazione del Movimento («Abbiamo un po’ peccato su quello») e preannunciando aperture alla possibilità di andare in televisione. Ma, soprattutto, si è scagliato contro l’esecutivo e i partiti. Affondi su affondi. A partire dal post sul blog: «Ci regalano lo zuccherino dell’Imu», incalza mettendo l’accento sulla parola «ridicolo». E proprio così, «ridicolo», definisce in piazza lo scenario politico attuale. «Questo non è il governo di Letta, è il governo di Silvio Berlusconi», spiega. «È stato fatto un “golpettino”». Grillo tocca anche i temi dell’agenda politica. Invoca un ruolo di spessore per i Cinque Stelle e punta, oltre al Copasir, soprattutto sulla Vigilanza Rai (il candidato per la presidenza è Roberto Fico, ndr): «Dateci la Vigilanza, datecela: entreremo in un mondo di fantascienza, con stipendi da 200 milioni l’anno…». «Ci stanno guardando in tutto il mondo — ha detto ancora l’ex showman — in Europa sono rimasti agli scontri di piazza mentre noi abbiamo fatto entrare la polizia nel movimento. La polizia e i carabinieri ci votano».
Altro tema caldo, quello dell’immigrazione. «Non si riesce a parlare di immigrazione con la sinistra perché dicono che sei razzista e che sei della Lega, ma io non voglio lasciare queste battaglie in mano alla Lega», polemizza il leader, che parla anche del caso Kabobo. «Nessuno sapeva perché l’autore era lì quando non aveva il permesso di soggiorno — sostiene —. Io voglio parlare di queste cose e aprire un tavolo, perché l’immigrazione è un problema europeo e non solo italiano». Proprio sull’Europa si lancia lo sguardo di Grillo. L’euro? «Abbiamo sempre avuto il marco», ironizza. E strizza l’occhio a possibili alleati a Bruxelles, come il leader del partito euroscettico britannico Ukip, Nigel Farage, che riceve il suo plauso: «È fantastico».
Emanuele Buzzi
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