E ora Stati generali in difesa delle donne

Loading

Forse questa volta la violenza quotidiana contro le donne – diffusa, tollerata, alimentata dal dileggio condiviso, dall’abituale grevità  del lessico, dalle parole prima che dai gesti – ecco forse ora questa vergogna la si può guardare negli occhi e chiamarla col suo nome: una colpa collettiva, ognuno si senta offeso.
Con grande coraggio Laura Boldrini, presidente delle Camera, ha toccato un tabù sapendo di farlo, senza paura delle conseguenze. Ha detto: contro le donne l’infamia dell’insulto è diversa, è sessista. Anche la minaccia di morte passa dal sesso: dall’umiliazione, dalla sottomissione. Contro le donne corre sul web un fiume di parole a lutto che il mezzo – la Rete – diffonde velocissimo e in quantità  incontrollabile. Possono essere a migliaia contro una: difficili da trovare, infidi, nascosti. Fermiamoci a parlarne: una discussione ferma e serena, ha chiesto. Seria.
Hanno risposto a decine, poi centinaia, ieri. Le donne che possono cambiare le cose hanno detto: ci siamo. Il ministro Josefa Idem ha annunciato la creazione di un osservatorio sulla violenza contro le donne costituito dai dicasteri di Pari opportunità , Interni e Giustizia. Il ministro Cécile Kyenge ha detto: studiamo una legge. Hanno detto ci siamo, in varie forme, Emma Bonino, la presidente della Rai Tarantola, il segretario della Cgil Camusso. E poi uomini, tanti. Ecco: uomini. È questa la novità . Ieri sera lo spettacolo teatrale “Ferite a morte” era di scena a Marsala. Un test di Serena Dandini e Maura Misiti che da mesi si rappresenta in tutta Italia. Monologhi di una Spoon River delle donne uccise. Come Ilaria, Alessandra, Chiara. Le ragazze assassinate negli ultimi tre giorni. Uccise dal malamore, gramigna che si traveste da amore. Da Marsala è partito un appello al governo. Facciamo subito gli Stati generali sulla violenza contro le donne, anche quella sul web. Subito. Tra i primi a firmare sono stati alcuni uomini. Riccardo Iacona, Gustavo Zagrebelsky, Ezio Mauro, Gianantonio Stella. Poi, certo, tutte le donne che in questi mesi sono salite sul palco di “Ferite a morte”. All’ultima replica, a Roma, Laura Boldrini era in sala ad applaudire, Emma Bonino sul palco a recitare. Ilaria Borletti Buitoni dietro le quinte. Se tutta l’energia di quelle sere, di quei palcoscenici si riversasse davvero nell’azione, ecco, allora sì. Allora forse ci siamo, questa volta possiamo partire e cambiare davvero.


Related Articles

Stati Uniti. Ucciso dalla polizia con i taser: «Mi ammazzano come Floyd»

Loading

Los Angeles, gli agenti fermano il cuore di un insegnante 31enne dopo un incidente stradale. In tutti gli Stati uniti i «morti per polizia» ogni anno sono circa mille

Rifugiati, il caos europeo continua

Loading

Ministri degli Interni di nuovo riuniti il 22. Germania e Austria avevano chiesto un vertice europeo. Merkel: subito gli hotspots in Italia e Grecia

I grandi numeri dell’accoglienza. Tra problemi e solidarietà

Loading

Libano. Nel Paese dei cedri vivono 1,2 milioni di siriani in fuga dalla guerra e 600.000 palestinesi «storici»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment