Da Parigi a Madrid, per sei Paesi scatta la tregua sui conti pubblici

Loading

Ben sei Paesi membri hanno ottenuto più tempo per rientrare nel limite del 3% nel rapporto debito/Pil proprio per poter attuare investimenti espansivi. Francia e Spagna hanno preso i due anni che volevano. La stessa dilazione è stata concessa alla Slovenia, scivolata in una crisi profonda. A sorpresa due anni sono stati attribuiti anche alla Polonia, che sembrava rinvigorita dall’arrivo dei fondi comunitari. Un anno è andato al Portogallo, che stenta a risalire dopo le misure di austerità  imposte dal piano di salvataggio Ue. Un anno in più per il rientro del deficit è stato ritenuto necessario perfino per l’Olanda, che tradizionalmente fa parte – con Germania e Finlandia – dei Paesi più rigorosi nel pretendere dagli Stati mediterranei il rispetto degli impegni nei conti pubblici. L’Italia non poteva avanzare richieste fino alla chiusura della procedura per deficit eccesivo. Ora può trattare con Bruxelles maggiori margini di spesa sulla scia dei sei Paesi già  accontentati. La Commissione ha messo le mani avanti, chiarendo che il debito pubblico oltre il 130% del Pil e i pagamenti degli arretrati alle imprese lasciano margini «molto stretti» all’Italia. Ma vari governi dell’eurozona non intendono più subire vincoli recessivi e impopolari da Bruxelles. L’ha chiarito il presidente francese Franà§ois Hollande, che ha preso i due anni di proroga sul deficit e, subito dopo, ha specificato che «la Commissione europea non può dirci cosa dobbiamo fare» nelle politiche di spesa.
Ivo Caizzi


Related Articles

Agente orange, una prima bonifica

Loading

Una cerimonia significativa è avvenuta ieri all’aeroporto di Danang, città  del Vietnam centrale. Qui gli Stati uniti hanno avviato ieri un progetto di bonifica della contaminazione provocata dall’Agente orange. E’ la prima volta da quando la guerra del Vietnam è finita nel 1975 che Washington compie un gesto simile: una prima, seppur minima, assunzione di responsabilità .

E ora Broadway racconta Jobs “Una grande occasione mancata”

Loading

A teatro arriva lo show sul genio della Apple.  In scena a New York un monologo di Mike Daisey, che illumina anche i lati oscuri della Mela. Tributo al culto per il mondo degli iPhone. Ma anche inchiesta sullo sfruttamento capitalistico. Con i suoi lavori di denuncia l’attore è una sorta di Michael Moore del palcoscenico. Progettato prima della morte del guru, lo spettacolo è frutto di una lunga ricerca 

IL SOGNO SOVVERSIVO CONTRO I GIRI DI VITE

Loading

La situazione odierna ricorda lo zarismo alla vigilia della rivoluzione del 1905 Come Putin oggi, anche Nicola II, dopo aver concesso la Costituzione, cercò di schiacciare gli insorti

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment