COSàŒ I SAPERI ANTICHI DIVENTANO PATRIMONIO COMUNE

by Sergio Segio | 6 Maggio 2013 7:04

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Per un contadino essere in rete non significa soltanto trovare un canale in più per collocare i suoi prodotti, ma essere il motore di scambi di esperienze, l’occasione di una formazione continua, di creazione di comunità  più o meno virtuali che possono mettere in circolo tecniche, idee e soluzioni in grado di rispondere a diverse esigenze. Sia le nuove frontiere della scienza sia i saperi tradizionali riescono così a diventare argomento di dialogo, di arricchimento.
Lo stereotipo del vecchio contadino isolato dal mondo e un po’ ignorante, incatenato al suo fondo e senza capacità  di interagire con gli altri, se non con i propri vicini, non corrisponde più alla realtà . Oggi i vicini di fattoria possono essere in altri continenti e le loro attività  intelligenti e riuscite possono essere facilmente emulate da tutti.
Anche il patrimonio di conoscenze delle università , di chi fa ricerca o delle associazioni di categoria può essere condiviso in tempo reale, senza il bisogno di percorrere centinaia di chilometri. Molti giovani contadini lo stanno sperimentando con successo e dimostrano che il ritorno alla terra non è una questione di poesia. Lavorare la terra, trasformare in cibo ciò che produce, essere imprenditori della natura e alleati con la natura è molto più gratificante e interessante che non perdersi in sfruttamenti da precariato perenne, magari proprio inseguendo le nuove tecnologie.
Queste per i contadini “digitali” sono un mezzo e non un fine. Alcuni mesi fa fui coinvolto in una visita a un’oasi nel deserto in Marocco, dove una comunità  di giovani produce marmellate di datteri. In un’oasi che sbocchi potevano avere? Grazie ai social network interagivano con le comunità  marocchine a Dà¼sseldorf e a Parigi e così riuscivano a piazzare tutti i loro vasetti. Senza questi strumenti ben difficilmente avrebbero potuto realizzare l’impresa, ma senza un’agricoltura antica, attenta a governare le acque nell’oasi, senza il sapere tradizionale di trasformare i datteri e le antiche varietà  preservate avrebbero avuto ben poco da vendere. Non gli sarebbe bastata
la Rete.

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