Caos diaria, missione di Grillo a Roma

by Sergio Segio | 8 Maggio 2013 6:24

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ROMA — Il monito e il meeting. Mentre sul Web e tra i parlamentari si discute ancora del ruolo nelle commissioni e del caso diaria (trattenerla o rendicontarla), Beppe Grillo si accinge ad incontrare i parlamentari. Il leader vedrà  deputati e senatori Cinque Stelle domani e dopo a Roma. Una due giorni per il meeting mensile — come stabilito a Tragliata —, per vedere faccia a faccia i parlamentari e affrontare i nodi dell’attualità  politica e dei problemi interni. A partire proprio dal tema diaria, oggetto di una possibile strigliata da parte del leader. «Il dibattito interno è ancora aperto, nessuna decisione è stata presa», spiega Vito Crimi. Che aggiunge: «Qualunque sarà  la decisione, nulla vieta che ci si possa comportare il più virtuosamente possibile». In realtà , raccontano fonti vicine al Movimento, dietro alle differenti posizioni dei parlamentari ci sarebbero esigenze diverse, legate alla tassazione, allo status familiare (tra chi è single e con meno spese e chi invece ha a carico moglie e figli) e anche a prestiti contratti per sostenere le prime spese a Roma. Una decisione comunque sulla diaria sarà  presa proprio insieme al leader, che, per la riunione, stavolta non dovrebbe optare per luoghi «segreti», ma per uno scenario più istituzionale, forse addirittura all’interno degli spazi riservati ai gruppi dei Cinque Stelle a Camera e Senato. Intanto, ieri, Grillo è intervenuto sul blog, condannando con toni durissimi la situazione attuale e citando anche l’Inno di Mameli. Un monito cupo, che evoca scenari a tinte fosche. «La sensazione di essere circondati, “calpestati e derisi” dal Potere Costituito che sta muovendo ogni leva per distruggere il M5S in effetti la si sente nell’aria — scrive il capo politico del Movimento —. Un che di pesante, di torbido, annuncio di fatti gravi». Grillo, che anche nei comizi in Friuli aveva guardato con pessimismo all’orizzonte italiano, immaginando un peggioramento della crisi economica a settembre, aggiunge: «Il confronto da politico- economico diventerà  sociale, incontrollabile».
Ma proprio sull’economia si gioca l’altra sfida dei Cinque Stelle. Oltre al tour di Grillo (che a Roma dovrebbe tenere il comizio in Piazza del Popolo), c’è in programma un altro tour. Un tour parallelo. Niente piazze, niente folle, stavolta. La platea? Gli imprenditori, quelli legati a Confapri (il network sulle attività  produttive italiane). Ma non solo. Saranno ancora loro, dopo gli incontri di Treviso, Milano e Torino con Gianroberto Casaleggio, al centro dei tre prossimi appuntamenti a Trieste, Bologna e Roma, quasi certamente tutti in calendario a giugno. Poi un summit nazionale a inizio luglio, a Castelbrando, nel trevigiano. Sempre, se possibile, alla presenza dello stratega del Movimento. Una collaborazione fattiva, destinata a non rimanere solo sulla carta. «Con gli imprenditori abbiamo trovato 22 punti su cui agire per rilanciare il Paese», spiega David Borrelli, esponente veneto dei Cinque Stelle che fa da raccordo tra il mondo delle piccole e medie imprese e i parlamentari pentastellati. Un iter complesso, con l’aiuto di esperti legati a Confapri e degli uffici legislativi in Parlamento. Per ogni proposta, dopo aver redatto una bozza, ci sarà  probabilmente un passaggio sul blog e poi la presentazione ufficiale dell’iniziativa. Però qualcosa si è già  avviato. «Abbiamo individuato quattro punti su cui stiamo già  lavorando, cercando di introdurli nella discussione per il Def», spiega Borrelli. Le proposte riguardano il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione (e, in un secondo tempo, delle aziende private) in sessanta giorni, il social housing lanciato sul blog di Grillo nei giorni scorsi, il pagamento dell’Iva solo quando incassata e l’abolizione dell’Irap («o quantomeno, in una prima fase, eliminare sempre più il costo del personale dalla base dell’imponibile»).
Intanto ieri è intervenuto anche il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla vicenda delle mail hackerate, che coinvolgerebbe una ottantina di indirizzi postali. Il Garante ha disposto «il divieto di divulgare e trattare ulteriormente il contenuto delle mail dei deputati del Movimento 5 Stelle originariamente diffuse in rete». I media, i siti web e chiunque detenga queste mail, per averle eventualmente scaricate dovrà  provvedere a cancellarle, anche dai propri archivi. Soddisfazione per la decisione tra i Cinque Stelle, anche se c’è chi, come Giulia Sarti, una delle vittime dei pirati informatici, puntualizza sulla lentezza delle burocrazia: «Chi dovrebbe tutelare finisce per essere ingessato e io vorrei aprire un’ampia riflessione su questo».

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