Auto, le vendite tornano a salire ma non in Italia e Francia

by Sergio Segio | 18 Maggio 2013 9:25

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TORINO — Per la prima volta dal settembre 2011 il mercato dell’auto europeo ritrova il segno più. Nel vecchio continente rispetto ad aprile 2012, le vendite salgono dell’1,8%, complice la Pasqua che dodici mesi fa aveva tolto due giorni lavorativi. In ogni caso un segno più che fa ritenere possibile la prossima fine dei cali di mercato. Non perché sia imminente una ripresa ma perché nel confronto con i dodici mesi precedenti non si apprezzano più significativi scostamenti, come se le vendite avessero toccato il fondo e la crisi avesse trovato la sua quota fisiologica. Il Centro studi Promotor di Bologna fa osservare che «ogni giorno lavorato equivale al 4,5% del venduto», per cui i due giorni di differenza rispetto ad aprile 2012 equivalgono a un calo del 9% «sostanzialmente in linea — osserva il Csp — con il meno 9,7% per primo trimestre 2013 in Europa».
In questo quadro di stabilità  al ribasso, il gruppo Fiat perde quasi il 10% (9,8) rispetto al mese di aprile del 2012. Un calo che il Lingotto, in una nota, attribuisce «alla particolare crisi del mercato italiano» dove comunque il gruppo Fiat rappresenta il 30% del venduto, equivalente a circa la metà  delle sue vendite in tutto il continente. Così in un anno la quota europea di Torino passa dal 7,1 al 6,3. Unica nota positiva il lieve incremento della quota europea Fiat rispetto a marzo (era stata del 6,1). È evidente che i marchi del Lingotto pagano il fatto che quello italiano è quello più in crisi tra i cinque grandi mercati continentali. L’Unrae spera «nelle azioni a sostegno dei consumi annunciate dal governo ». Una piccola ripresa potrebbe far risalire anche gli acquisti di automobili. Una richiesta, quella di «una politica di intervento sull’auto che metta intorno al tavolo Fiat, governo e sindacati» che viene anche dalla Fiom, preoccupata per il fatto che l’Italia «é il paese dove massima è la sproporzione tra le auto vendute e quelle prodotte. Bisogna chiedere alla Fiat — ha aggiunto il responsabile auto Michele Di Palma — impegni precisi sulla sua permanenza in Italia».
Sull’argomento è intervenuto ieri il presidente del Lingotto, John Elkann. A proposito dei rumors sul prossimo trasferimento del quartier generale del gruppo a Detroit dopo la fusione con Chrysler, Elkann ha ripetuto che «la Fiat è ben posizionata nelle quattro aree della sua presenza globale. In Europa in quartier generale è Torino, in Nordamerica è Detroit, in America Latina è Betim e in Asia è Shangai». Il presidente della Fiat non ha risposto alla domanda se dopo la fusione, oltre alle direzioni di regione ci sarà  un quartier generale di coordinamento. Nella serata di ieri Borsa italiana ha comunicato che il 14 e 15 maggio scorsi Sergio Marchionne ha acquistato 100 mila azioni Cnh per un valore di 4,9 milioni di dollari vendendo contemporaneamente azioni Fiat Industrial e Fiat spa. Le azioni Fiat spa sono state cedute al prezzo di 4,9 euro mentre il giorno successivo sarebbero salite a 5,4 euro.

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