Un forum per ripartire

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Con lo spettro della Grecia utilizzato come arma di minaccia e la svendita del patrimonio pubblico come unica alternativa. Abbiamo discusso, ci siamo confrontati, e abbiamo infine capito.
Le nostre lotte passate, per i beni comuni, contro le grandi opere , a favore di una riconversione ecologica dell’economia, da sole non bastano. Ci siamo impegnati per anni ad arginare privatizzazioni, tagli al welfare, disastri ambientali camuffati da sviluppo economico. Ed ora, nel passaggio cruciale di una crisi che oramai investe in pieno non solo il tessuto economico ma minaccia il senso stesso della democrazia, è finalmente giunto il momento di andare oltre. Di passare dalla difesa sacrosanta di diritti e territori all’attacco di dispositivi che stanno garantendo l’ordinato impoverimento del 99% della popolazione a vantaggio di pochi.
A partire dall’assemblea nazionale del Teatro Valle a Roma in febbraio, partecipata da oltre 350 attivisti e cittadini, ci siamo resi conto della centralità  della battaglia contro la logica del debito pubblico e contro la gestione privatistica del risparmio dei cittadini, portata avanti da enti a controllo pubblico come Cassa Depositi e Prestiti. Ci siamo rivisti a Trezzano sul Naviglio (Mi), il mese successivo, ospiti del progetto RiMaflow, un’esperienza innovativa di costruzione dal basso di un nuovo modello di fabbrica, completamente autogestita dai lavoratori dopo l’abbandono da parte della multinazionale, proprietaria del sito per la produzione di componenti automobilistiche. In quella sede abbiamo approfondito i legami tra austerità , crisi finanziaria e attacchi al lavoro, e abbiamo compreso l’importanza di impegnarci in una battaglia per riprendere il controllo del credito e orientarlo verso progetti mutualistici e di utilità  sociale.
Ora è il momento di passare all’azione. Il 13 aprile movimenti, attivisti e cittadini convergeranno su Firenze per sancire la nascita del «Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale». Apriremo una nuova pagina nell’Aula Battilani dell’Università  di Firenze.
Abbiamo acquisito competenze, voglia e consapevolezza dei nostri mezzi. Ora servono gambe, fiato, testa e cuore per costruire insieme una campagna che partendo dalla finanza sappia immaginare un futuro alternativo per il paese e l’Europa.


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