Tradito da una telecamera Si rafforza la pista del «terrorista solitario»
WASHINGTON — Una telecamera posta sul tetto del negozio «Lord & Taylor». Probabilmente il presunto attentatore non l’ha vista. Era troppo in alto. Ma l’occhio elettronico ha visto lui e ne ha fissato le mosse. Prima tra la folla, poi quando si è chinato lasciando qualcosa per terra — una borsa, uno zaino —, infine mentre si allontana telefonando. Ed è in quel punto, davanti al ristorante «Forum» e tra gli spettatori, che è esplosa la seconda bomba della maratona di Boston. Filmato che avrebbe poi trovato una conferma in una «ripresa» di una tv locale: c’è sempre lui.
Le immagini hanno portato ad un primo break nell’indagine. Una figura alla quale dare un nome e che adesso è ricercata. Una svolta che ad un certo punto sembrava ancora più netta: c’è una persona in arresto, «un uomo scuro di pelle», ha annunciato la Cnn. Neppure un’ora e il fermo è stato smentito. Ed è cambiato — secondo la tv Cbs — anche l’identikit del sospetto: bianco, con cappello da baseball chiaro, cappuccio grigio e giacca nera. Confusione forse legata ad uno «sviluppo significativo» che doveva restare segreto, a intoppi investigativi. E non è un caso se il briefing pomeridiano dell’Fbi è saltato senza troppe spiegazioni. Segnali di nervosismo aggravati dal «clima» teso, con falsi allarmi e la lettera alla ricina spedita al presidente Obama.
L’indagine, come avevano segnalato nei giorni scorsi, è partita dai video e dalle telecamere. Passo obbligato non avendo altro su cui contare. È iniziata così un’attenta revisione delle immagini, cercando di distinguere un soggetto particolare, qualcuno che avesse comportamenti strani. Analisi che ha richiesto del tempo. Dopo 48 ore è arrivato il primo risultato con il filmato del possibile attentatore davanti a «Lord & Taylor». Una persona che sarebbe stata poi ripresa in un altro filmato. L’Fbi, con l’aiuto dell’agenzia per lo spionaggio elettronico, la Nsa, ha usato il setaccio per localizzare telefonini interessanti. E secondo la Cbs l’uomo ripreso dal video aveva un cellulare: questa traccia darà dei frutti? Gli 007 non lo escludono. Controlli discreti sono stati eseguiti anche tra le decine di feriti, nell’eventualità che l’attentatore sia rimasto coinvolto nell’esplosione.
In attesa che la caccia dia risultati, gli investigatori hanno ripreso l’esame delle bombe. Nelle mani degli esperti ci sono molti reperti. Intanto i resti della pentola a pressione usata come contenitore per esplosivo (polvere pirica) e biglie. Il coperchio è stato proiettato fin su un tetto di un palazzo. Le pentole sono fabbricate in Spagna dalla «Fagor» che ne vende 50 mila pezzi ogni anno negli Stati Uniti (costo 140 dollari). La speranza è di scovare dove è stata comprata. Poi ci sono fili, circuiti, pezzi di un borsone, frammenti (forse) di un timer. Toccherà alla Scientifica scoprire impronte, Dna, un capello, insomma qualsiasi dato utile.
Insieme al lavoro di laboratorio c’è quello di intelligence e investigativo. Per scoprire la matrice. Fonti del Congresso hanno parlato di «terrorismo interno», definizione che tiene sia che si tratti di un estremista di destra che un qaedista. Per interno si intende qualcuno non venuto da fuori. A questo proposito la responsabile dell’Homeland Security, Janet Napolitano, ha aggiunto: «Non ci sono prove di un complotto ampio». L’idea è che l’attentato sia stato organizzato da un solo terrorista, la teoria del «lupo solitario».Un profilo che si addice ai neonazi xenofobi in guerra contro lo Stato «rapace e repressivo». Un modus operandi che è diventato una costante per i qaedisti trapiantati negli Usa, isolati e rimasti agganciati alla casa madre solo grazie al web. L’aspetto interessante è che la «Jihad senza leader» — così è definito questo tipo di terrorismo — ha copiato un sistema inventato dai militanti della destra Usa negli anni ’80. Un accostamento che permette agli osservatori di scegliere per questa o quella pista.
Restano comunque molti interrogativi. L’attentatore ha trasportato i due ordigni e li ha fatti detonare con un timer? Manovra abbastanza rischiosa, osserva la polizia. Per questo non si esclude che possa aver avuto un punto d’appoggio nella zona. Altra domanda: possibile che abbia fatto tutto da solo? La task force in queste ore cerca delle risposte ma sopratutto spera di aver individuato, attraverso il video, l’uomo della bomba.
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