Tensione per l’uguaglianza e centralità  dei diritti

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Ma non sono del tutto significative nella scelta di chi, per sette anni, deve interpretare essenzialmente un valore solo, altissimo: la fedeltà  alla Costituzione. Quindi deve essere garanzia che al suo spirito e alla sua lettera siano configurate le azioni dei poteri in cui lo stato si articola: legiferare, amministrare, esercitare giustizia.
Le figure simboliche sono necessariamente collegate alla contingenza, al periodo dell’elezione; le figure rappresentative delle culture non sono sempre in grado di evolversi con i mutamenti che in un settennato la rapidità  degli eventi produce; così come le figure che riconciliano nel profondo con la politica sono soprattutto quelle che ne garantiscono la funzione essenziale piuttosto che quelle sensibili alle sue forme mutevoli. Per questo credo che un Presidente debba innanzitutto garantire la normalità  positiva, senza proporsi come attore di processi che spettano invece ad altri poteri. Deve essere in grado di ascolto, coesione, costruzione di ponti tra visioni diverse del bene comune, sempre avendo come riferimento la Carta che ci rappresenta come comunità  potenzialmente coesa. Evitando il rischio che la propria azione possa essere letta come un semi-presidenzialismo di fatto, estraneo al nostro ordinamento.
Questa linea di profilo non direttamente esposto deve coniugarsi con un messaggio di fondo: essere la rappresentazione visibile del principio di uguaglianza, formale e materiale, e dell’effettivo esercizio per tutti dei diritti, individuali e sociali; ben conoscendo i nodi, nell’esercizio delle funzioni statuali, in cui questi elementi sono messi a rischio. Per questo credo che la prima disuguaglianza da rimuovere sia quella di genere e, quindi, vorrei che il prossimo Presidente fosse una donna. Di profilo, cultura ed esperienza diversi, tre donne che tengono insieme la tensione per l’uguaglianza, la centralità  dei diritti e la conoscenza positiva dei meccanismi istituzionali sono – in ordine alfabetico – Rosy Bindi, Emma Bonino, Anna Finocchiaro.


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