Tangente da 80 mila euro per un appalto nuovo scandalo alla corte di Alemanno

by Sergio Segio | 20 Aprile 2013 7:15

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ROMA — Una mazzetta, di nuovo. Ci sono una nuova tangente e un nuovo appalto che scuotono il Campidoglio. A nemmeno un mese dall’arresto del fedelissimo del sindaco Alemanno, Riccardo Mancini, accusato di aver intascato una bustarella da 500 mila euro, il Comune è di nuovo nel mirino della procura di Roma. La vicenda è quella di un appalto per la manutenzione dei sistemi informativi dell’amministrazione, un business da 8 milioni e mezzo vinto da Accenture Spa.
Ed è stata proprio la multinazionale americana a dare il via all’indagine: grazie a un audit interno, i vertici hanno scoperto una serie di fatture per prestazioni inesistenti fatte da alcuni dipendenti. Circa 300 mila euro in tutto, ottanta dei quali sarebbero finiti tramite tre manager di Accenture (tutti indagati) nelle tasche di tale Fabio Ulissi, podologo di professione, ma anche membro del consiglio di presidenza della Roma Capitale Investments Foundation (subito sospeso), fondazione pubblico/privata legata al Comune di Roma e il cui presidente onorario è il sindaco di Roma Alemanno. Un pagamento che avveniva nel 2011 prima che Accenture si aggiudicasse la gara.
Per questo ieri i pubblici ministeri Paolo Ielo e Mario Palazzi hanno dato mandato ai finanzieri del tributario e ai carabinieri del Ros di perquisire domicili e uffici dei sei indagati e la sede della Fondazione, e di acquisire copia degli atti relativi all’assegnazione dell’appalto in Campidoglio. Il sospetto degli inquirenti, che accusano gli indagati di false fatturazioni e di corruzione, è che quegli 80 mila euro siano serviti ad oliare i meccanismi di assegnazione. Per questo ora si punta a capire quale sia il meccanismo comunale che ha favorito Accenture, magari incassando parte di quella mazzetta.
E mentre l’opposizione si scaglia contro l’ennesimo scandalo che sfiora il primo cittadino, l’ufficio stampa del Campidoglio precisa che «l’amministrazione sta collaborando con gli inquirenti e si augura che venga fatta al più presto piena luce sulla vicenda. A quanto risulta dagli accertamenti effettuati dagli uffici capitolini la gara oggetto dell’indagine è stata assolutamente trasparente ».

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