Svolta pro Ue Libero Lutsenko, l’alleato di Yulia

by Sergio Segio | 8 Aprile 2013 7:39

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Dopo oltre due anni di reclusione, l’ex ministro dell’Interno ucraino Yuri Lutsenko ha lasciato il carcere di Makoshino, duecento chilometri a nord-est di Kiev: «graziato» dal presidente Viktor Yanukovich, rivale politico dai tempi della Rivoluzione arancione del 2004 che aveva visto Lutsenko schierato in prima linea al fianco di Yulia Tymoshenko. «Questo giorno è una vittoria per la democrazia — ha detto l’ex prigioniero — l’Ucraina ha intrapreso i primi passi per fermare la repressione politica».
La grazia concessa da Yanukovich è un segnale di distensione rivolto all’Unione Europea, che chiedeva a Kiev una prova di responsabilità  per sbloccare l’iter dell’Accordo di Associazione congelato in attesa di riforme su dossier chiave come la «giustizia selettiva». Un modo per rilanciare l’immagine del governo ucraino in pieno negoziato con il Fondo monetario internazionale per un nuovo pacchetto di aiuti da 15 miliardi di dollari. E, probabilmente, una manovra tattica per allentare la morsa mediatico-diplomatica intorno alla leader dell’opposizione Tymoshenko, convitato di pietra di questi festeggiamenti, condannata a sette anni di reclusione per abuso d’ufficio e in prigione dal 2011: un caso di persecuzione politica anche a detta dei cauti vertici Ue.
Il 48enne Lutsenko, volto simbolo dell’opposizione rilasciato insieme all’ex ministro dell’Ambiente Gheorghi Filipchuk e ad altri quattro detenuti, era stato condannato per falsificazione di atti e appropriazione indebita: sarebbe uscito nel 2014. Il 3 aprile la Corte Suprema aveva confermato in via definitiva la sentenza sollevando l’ennesima reprimenda di Bruxelles. Ieri la svolta, salutata su Twitter dal Commissario Ue all’Allargamento Stefan Fà¼le come «un primo ma importante passo». Nelle parole di Yanukovich l’atto di clemenza mira a «umanizzare le norme legali e ridurre il numero di detenuti». Nessun accenno alla Tymoshenko: la grazia non sarà  un’opzione finché saranno in corso altri procedimenti a suo carico — Yulia è indagata tra l’altro per omicidio. Il suo caso è all’esame della Corte europea dei diritti umani.
Maria Serena Natale

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