Pensioni, una su due sotto mille euro

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ROMA — Quasi la metà  dei pensionati italiani (il 44,1%) percepisce meno di mille euro al mese, ma un quarto (il 24,8%) invece ha diritto a due pensioni, il 6,5% a tre e un fortunato 1,4% riceve addirittura quattro assegni. Povertà  e sperequazioni certificate ieri dall’Istat nel report sulle pensioni realizzato insieme all’Inps sui dati 2011.
Quando si parla di pensionati (16,7 milioni in totale) bisogna partire dalle distinzioni: cominciando dall’età , visto che se la metà  ha tra i 65 e i 79 anni, c’è anche un 27,8% che ha meno di 65 anni. E dal sesso: il 53,4% delle donne prende meno di mille euro contro il 33,6% degli uomini.
Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,6% della spesa totale, che sfiora i 266 miliardi (+2,9%), ma ci sono anche gli assegni per superstiti, invalidi, assistenza e indennità . La vera scriminatura sta nel «quanto» viene percepito: se in media ogni pensionato riscuote quasi 16 mila euro lordi all’anno (486 in più rispetto al 2010), che fa circa 1.300 euro al mese, in realtà  solo il 23,1% prende tra i mille e i 1.500 euro. Perché su una sponda annaspano i «mini pensionati», quel 13,3% che ritira meno di 500 euro al mese e quel 30,8% che prende tra i 500 e i mille euro. E sull’altra, navigano quelli che ricevono un importo superiore ai 1.500 euro, il 32,8%. Per il Codacons, i primi «sono un popolo di affamati, persone che non ce la fanno a vivere dignitosamente e che sono costrette a ridurre il quantitativo di cibo acquistato».
Chi sono? I coltivatori diretti, certifica un’elaborazione della Cgia di Mestre, che ritirano 576 euro al mese, gli ultimi della classifica subito dopo il clero (617), i commercianti (767), gli artigiani (838). «Sono 7 su 10 i pensionati delle aree rurali vicini alla soglia di povertà », sottolinea la Confederazione italiana agricoltori. Continuando a scorrere la graduatoria, dipendenti, minatori, dazieri, trasportatori, hanno una pensione media tra i mille e i 1.500 euro lordi al mese, mentre ex ferrovieri, lavoratori del gas, esattoriali, elettrici e telefonici, tra i 1.500 e i duemila. Al top, l’ex personale del volo, con 3.507 euro.
Come si garantisce «dignità  rispetto e giuste spettanze a milioni di anziani» chiede l’Ugl pensionati? Togliendo «l’iniquo blocco della rivalutazione annuale delle pensioni introdotto con la riforma Fornero», dice Carla Cantone (Spi-Cgil), riferendosi al blocco che vale per gli assegni tre volte la soglia minima. Secondo Domenico Proietti (Uil), bisognerebbe valorizzare gli anni di contribuzione «effettivamente versata». Mentre Raffaele Bonanni, leader della Cisl, chiede «un abbattimento fiscale sulle pensioni». Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno, deputati del Pd, propongono «lo stop ai pignoramenti delle pensioni da parte di Equitalia e altri creditori». Mentre Renata Polverini (Pdl) suggerisce di «eliminare le discriminazioni nei confronti delle donne e del Sud».


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