by Sergio Segio | 5 Aprile 2013 6:28
ROMA — Non era Margherita Hack alla cornetta, ma un imitatore de La Zanzara, a chiedere: «Questa cosa dei saggi mi sembra un po’ inutile». Ma Valerio Onida, presidente emerito della Consulta, tra i più autorevoli dei dieci saggi, ha creduto di sì. E ha ammesso: «Ma guardi, sì, probabilmente è inutile». Precisando: «Serve a coprire questo periodo di stallo».
È nato così il caso che ieri ha scosso la giornata politica. Con uno scherzo della trasmissione satirica di Giuseppe Cruciani (che in finale di puntata ieri, con le sue provocazioni, ha anche scatenato l’ira di Marco Pannella subendo un lancio di oggetti). Il Pdl va all’attacco a chiedere le dimissioni di Onida anche a causa dei suoi commenti su Silvio Berlusconi: «Naturalmente spera sempre di avere qualche vantaggio o protezione». E ancora: «È anziano, speriamo si decida a godersi la sua vecchiaia, è un mio coetaneo». «Si goda lui la vecchiaia che ha sei mesi in più di Berlusconi», ha replicato il pdl Maurizio Lupi. Mentre il capogruppo al Senato Renato Schifani rincarava la dose: «Onida chieda scusa al presidente Napolitano, a Silvio Berlusconi e lasci l’incarico».
Un caso esploso proprio mentre la commissione dei saggi era riunita. Sollevato in tempo reale, all’uscita delle agenzie che anticipavano la messa in onda dello scherzo, dal pdl Gaetano Quagliariello (dopo una serie di telefonate con Berlusconi e Alfano) che ha ottenuto la sospensione della seduta in corso. E chiesto un incontro con il capo dello Stato. Anche se è stato lo stesso Berlusconi a ridimensionare il caso con i suoi: «Me ne hanno dette di peggiori».
Alla gaffe del resto ha tentato di riparare subito lo stesso Onida che, secondo indiscrezioni, avrebbe offerto al capo dello Stato le sue dimissioni e sarebbe stato convinto a ritirarle: alle provocazioni si risponde con la responsabilità , avrebbe fatto notare il Quirinale, che ha poi diffuso la retromarcia del costituzionalista. «Sono stato un ingenuo nel pensare che l’autrice della telefonata provocatoria fosse davvero la professoressa Hack», ha ammesso Onida. Pur facendo notare: «Che non sia inutile il lavoro che stiamo facendo, lo dimostra il fatto che sono qui con gli altri colleghi a lavorare». Quindi le scuse: «Mi rammarico per l’imbarazzo che la pubblicazione può aver creato al presidente della Repubblica, e porgo le mie scuse al presidente Berlusconi perché un mio giudizio privato, espresso in chiave ironica e autobiografica — ho detto che sono un suo coetaneo — diventando pubblico potrebbe averlo ingiustamente offeso». Poi la sottolineatura: «La pubblicazione del contenuto di una conversazione privata, nella quale l’interlocutore falsifica la propria identità , costituisce una grave violazione della libertà e segretezza delle comunicazioni garantita dalla Costituzione». E la conclusione determinata: «Resto al lavoro».
Ma l’episodio ha segnato profondamente il clima già avvelenato di questi giorni. Anche perché, scanditi dalle domande della falsa astrofisica, Onida ha esplicitato tutti i temi già al centro di dubbi. «Mi sembra un po’ una bischerata», lo aveva punzecchiato l’imitatore Adro Merku, venando di accento toscano la voce. E lui aveva spiegato: «Lo stallo è dovuto al fatto che dal Parlamento non è venuta fuori una soluzione mentre l’elezione del nuovo presidente è tra 15 giorni. Allora il nuovo presidente potrà fare nuovi tentativi o al limite sciogliere le Camere, cosa che Napolitano non può fare. Dunque questo periodo di stallo è un po’ coperto, diciamo così, da questo tentativo — aveva aggiunto sorridendo — questa cosa, sono d’accordo, che non servirà nella sostanza…». «Non ho ancora capito a che servono i saggi», aveva insistito la pseudo-Hack. E lui: «È un lavoro di copertura del momento di stallo, ma niente ci impedisce di mettere giù proposte di programma che possano essere condivise. Nella sostanza i partiti devono mettersi d’accordo». La legge elettorale? Lo aveva incalzato l’imitatore. E Onida: «Cercheremo di fare una proposta. Quello sarebbe un bel risultato. Penso che andremo a votare ancora, presto o prestissimo. È un Parlamento bloccato, Grillo non ne vuol sapere, il Pdl vuole solo garantirsi di essere in campo, Berlusconi naturalmente spera sempre di avere qualche vantaggio o protezione, il Pd ha fatto questo tentativo di buttarsi con Grillo e non ce l’ha fatta. E c’è il blocco». La falsa astrofisica però non aveva mollato la presa: «E per il Quirinale che succede?». E lui: «Si fanno tanti nomi, ma non c’è accordo, personalmente dico che Amato sarebbe un ottimo presidente, fosse per me lo farei subito». Infine la critica a Berlusconi: «Potrebbe andare a godersi la sua vecchiaia e lasciare in pace gli italiani».
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