Morto nel lager per aver messo ko una guardia delle SS: la storia del pugile sinti
Milano – Poteva salvarsi. Gli bastava perdere la sfida corpo a corpo contro uno dei kapò delle SS. Ma il pugile sinti Rukeli Trollman, già privato del titolo di campione nazionale in quanto non ariano, affronta l’ultima sfida nel campo di concentramento di Neuengamme ancora una volta da vincente: di fronte ai prigionieri e alle guardie del lager mette ko l’aguzzino, consapevole che la vittoria e l’umiliazione inflitta gli sarebbe costata la vita. Era il 9 febbraio del 1944, e per settant’anni la sua storia è stata dimenticata. Ora un libro, “Buttati giù zingaro”, scritto da Roger Repplingher e tradotto in italiano da Paolo Cagna Ninchi, rivela l’incredibile vicenda di questo campione dello sport e dei diritti umani.
“Buttati giù, zingaro” verrà presentato domenica 7 aprile 2013, alle 18, all’Auditorium San Fedele di via Hoepli 3b a Milano in occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale del popolo rom. “Rukeli decide di morire con intatti orgoglio e dignità diventando un simbolo nella giornata dell’orgoglio rom” afferma Dijana Pavlovic, della Consulta rom e sinti del Comune di Milano, che ricorda il primo congresso mondiale dei Rom svoltosi a Londra nel 1971, in cui si scelse la bandiera e si costituì la Romani Union, la prima organizzazione mondiale dei Rom riconosciuta dalle nazioni Unite nel 1979.
Dopo la presentazione del libro, alle 20.30, la cena etnica ad ingresso libero con le specialità della cucina rom. E per finire, i grandi artisti della musica zigana si esibiranno in concerto dalle 21.30: dai Musikanti di Blavan, ai giovani Rom rumeni allievi del conservatorio di Milano, dal Rap dei giovani Kosovari, alle canzoni napoletane in lingua rom dei giovani Rom abruzzesi.
(Alice Biella)
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