Legambiente: “In Italia bloccata la mobilità  sociale”

by Sergio Segio | 16 Aprile 2013 15:31

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Il fenomeno che dovrebbe, pero’, “destare maggiore preoccupazione e’ l’alto livello di giovani che non lavorano ne’ studiano ne’ sono attivi disoccupati (i cosiddetti Neets-‘Not in Education, employment or training’)”, sottolinea il rapporto. In Italia, il loro livello, “gia’ elevato nel 2008 (16,6%), e’ esploso dopo la crisi raggiungendo il 20% nel 2011: un valore ben superiore non solo alla media UE (13%), ma anche a quello del Portogallo (12%), della Grecia (17%) o della Spagna (18%)”. Si e’ quindi “bloccata la mobilita’ sociale dell’Italia, gia’ non particolarmente elevata- rileva il rapporto- l’Italia, come e peggio di altri paesi mediterranei europei, mostra poi un forte gap tra uomini e donne nell’accesso al lavoro (il tasso di occupazione femminile e’ il 70% di quello maschile) e al reddito”. Il reddito femminile “e’ il 54% di quello maschile, sia nell’accesso alle responsabilita’ politiche e istituzionali e manageriali (dove le donne sono il 50% degli uomini)”.

Particolarmente “drammatica e’ la condizione di esclusione delle donne che si registra nelle regioni meridionali- prosegue il rapporto- nel 2011, il piu’ basso tasso di occupazione femminile in tutta l’Unione europea si registra in tre regioni italiane: Campania, Sicilia e Puglia. Puglia e Campania sono anche le regioni con il piu’ ampio gap occupazionale tra uomini e donne”. (DIRE)

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