by Sergio Segio | 1 Aprile 2013 14:52
La sentenza della corte ha invece stabilito che le industrie locali possono continuare a produrlo, nell’interesse della salute della popolazione. Secondo i giudici, il Gleevec indiano non è un “prodotto innovativo”, ma si fonda sulla rielaborazione di una formula già conosciuta. Per questo non avrebbe bisogno di essere difeso da un brevetto. Ora la Novartis può presentare un ricorso entro novanta giorni.
La farmacia dei poveri. L’India è considerata una “farmacia mondiale dei poveri”, visto che offre ai suoi abitanti e a quelli di altri paesi in via di sviluppo molti medicinali a basso costo. L’industria farmaceutica indiana vale circa 17 miliardi di euro, fa notare il Guardian.
La causa della Novartis, secondo gli attivisti per i diritti umani, rappresenta un tentativo di impedire alle persone più povere di aver accesso alle medicine a basso costo, costringendole a dipendere dalle forniture dell’azienda svizzera.
“La decisione della corte fissa uno standard per la proprietà intellettuale in India, dove molte medicine protette da brevetto non sono accessibili ai 1,2 miliardi di abitanti. E non è un buon segno per le aziende straniere che hanno messo in piedi delle battaglie legali simili, come la Pfizer e la Roche”, scrive la Reuters.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/04/india-la-battaglia-persa-della-novartis/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.