by Sergio Segio | 8 Aprile 2013 7:53
La massa di denaro che in dodici mesi arriverà nel sistema è rilevante. Oltre ai 40 miliardi alle imprese, ce ne saranno circa 10 per le banche (pagati in titoli di Stato), inoltre circa 800 milioni serviranno per attivare quasi il doppio di Fondi strutturali europei, mentre 1,9 miliardi in tre anni arriveranno dalle compensazioni dei crediti e dei debiti meramente fiscali il cui tetto sale dal 2014 da 500 a 700 mila euro, come confermato ieri dal Tesoro.
CHI ASPETTA I SOLDI?
Sono le imprese che hanno fornito merci o servizi a Comuni, Regioni o Asl e che non sono state pagate. A fine 2011 come ha detto Monti si arriva ad 80 miliardi. Per Bankitalia sono 90, per la Cgia di Mestre 120. Attendono circa 10-15 miliardi anche le banche che, nel frattempo, hanno scontato i crediti anticipandoli alle imprese.
PERCHà‰ SI È DECISO DI PAGARE?
C’è una direttiva della Ue che impone il pagamento in trenta giorni e il nostro Paese è in difetto. In Italia la media è 180 giorni, in Germania bastano 36 giorni per riscuotere un credito dallo Stato.
CHI PAGHER�
Lo Stato, emettendo titoli pubblici e facendo confluire risorse alle amministrazioni debitrici (principalmente Comuni, Regioni e Asl). Lo Stato pagherà direttamente in titoli le banche, ma dal 2014.
QUAL È IL MECCANISMO DI PAGAMENTO?
Ci saranno due canali contabili: per circa 14 miliardi gli enti locali che hanno soldi in cassa avranno il via libera al pagamento attraverso una modifica del Patto di Stabilità interno; per altri 26 miliardi i soldi saranno “prestati” a Comuni e Regioni che dovranno restituirli allo Stato centrale in trent’anni al tasso dei Btp quinquennali. La Cassa depositi farà da “service”.
CHE TEMPI CI SARANNO?
Il ministro Grilli ha assicurato che, dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, i Comuni e le Regioni possono pagare fino all’esaurimento delle risorse di cassa (ovvero i 14 miliardi). Le due date chiave sono il 30 maggio per i Comuni e il 30 giugno per le Regioni: entro queste date, dopo la ricognizione dei debiti e l’intesa con il Tesoro, ci saranno piani di pagamento certi e date sicure per chi attende i soldi. Tutta l’operazione secondo Grilli e Passera potrà concludersi nel primo semestre del prossimo anno.
IN QUALE ORDINE SARANNO PAGATI I CREDITORI ?
Ai creditori non sarà necessaria la certificazione dei crediti. Se gli importi superano le disponibilità delle amministrazioni, sarà seguito il criterio dell’anzianità del credito scaduto.
SARANNO A RISCHIO I CONTI PUBBLICI?
No, perché l’operazione è stata concordata con la Ue che, in via “una tantum”, ci ha permesso di elevare il debito di 40 miliardi in due anni (più 10-15 dal prossimo anno per i titoli delle banche) e di aumentare il deficit dello 0,5 per cento fino al 2,9 per il 2013. Questo per il diverso effetto che il pagamento delle varie tipologie di credito ha sui conti pubblici. Se tuttavia si sfonderà il 3 per cento o si bloccherà l’erogazione o si farà una manovra.
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