Dopo le tensioni, i rom invocano una reazione dei milanesi

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MILANO – I rom invocano una reazione dei milanesi, dopo le tensioni di viale Ungheria. “Vogliamo che il sindaco condanni gli scontri e le azioni fasciste di viale Ungheria”, fanno appello Giorgio Bezzecchi e Diana Pavlovic della Consulta rom, il tavolo che raggruppa associazioni e Comune impegnate con i rom. L’assessore alla Sicurezza
Marco Granelli risponde: “Esprimo una parola di condanna forte a episodi di strumentalizzazione e razzismo”. Lunedì Granelli era presente al campo: “Ho assistito ad azioni di conflitto e di violenza nei confronti di persone che vivono sul nostro territorio. Penso che sia sempre sbagliato: un conto è il dibattito politico, un conto sono
violenza e razzismo”. Marco Granelli conferma anche i tempi del trasferimento, che dovrebbe avvenire tra qualche giorno, per almeno due tre settimane. Granelli è fiducioso anche per la disponibilità  dei posti: “Ritengo che saranno sufficienti”, dice. Sono circa una cinquantina in via Barzaghi a cui si aggiungeranno poi i 150 del centro che aprirà  in via Lombroso. La conferenza stampa diventa poi il modo per passare in rassegna anche gli altri campi nomadi. “Via Bonfadini è in pessime condizioni – denuncia Graziella Granieri -. Chiediamo che ci sia l’autogestione del campo”.

In via Monte Bisbino il campo rischia di essere cancellato da una variante della tangenziale voluta per Expo 2015, con un risarcimento alle famiglie rom solo di qualche centinaia di euro. A Muggiano, invece, la nuove casette volute dall’ex assessore Mariolina Moioli, Pdl, non hanno riscaldamento e sono troppo piccole per ospitare le famiglie rom. Insomma, anche al di fuori delle aree abusive, i nodi di sciogliere non mancano. Ma l’emergenza resta il campo di via Dione Cassio. Un’area sotto assedio, la descrivono i rom: Gioventù di ferro, Gioventù della fiamma e l’associazione Domenico Leccisi hanno attaccato il campo con bottiglie incendiarie e sassaiole. Poi hanno riempito le strade del quartiere con manifestazioni. Pavlocic si commuove raccontando del corteo che ha riempito viale Ungheria: “Mio figlio di tre anni ha visto un amico con la famiglia gridare ‘via i rom’. Sono cose che abbiamo già  vissuto con i campi di concentramento”.

“Chiediamo ai giornalisti che facciano informazione corretta”, aggiunge la Consulta rom, riferendosi soprattutto alla polemica scoppiata sui soldi – dagli 8 ai 30 mila euro – che l’amministrazione avrebbe dato ai rom. “Una falsità  assoluta”, ribattono i rom e l’assessore Granelli. E polemizza poi con la gestione della Giunta Moratti e De Corato, i gestori dei Fondi del Piano rom fino all’insediamento di Pisapia: “7 milioni sono già  stati spesi ma non hanno cambiato nulla. A questi vanno aggiunti i 5,3 milioni spesi da De Corato per 540 sgomberi. Con tutto questo, i rom in città  erano 2 mila allora e 2 mila sono ancora oggi”.

 

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