DIETRO “IMPERIUM” L’INCUBO NEONAZISTA

Loading

La gobba di Oskar nel Tamburo di Latta di Gà¼nter Grass, simbolico fardello dei peccati mortali nazisti, è ancora oggi granitica e pesantissima in Germania. Non a caso, fino a poco tempo fa il governo Merkel voleva addirittura mettere fuori legge il partito di estrema destra tedesco Npd – idea poi accantonata per l’opposizione del Partito liberale, alleato della cancelliera. Ma sotto accusa per simpatie naziste o antisemite in Germania finiscono spesso anche libri e scrittori. L’ultimo spauracchio è da poco arrivato in Italia. È un romanzo e si chiama Imperium (Neri Pozza, traduzione di Alessandra Petrelli). L’autore è lo svizzero Christian Kracht, classe ’66, scrittore tra i più rinomati della sua generazione. Il libro, dalla prosa esotica e rigogliosa che a tratti(ma solo a tratti) riecheggia Conrad e Céline, parla dell’utopia di un giovane nudista vegano di inizio XX secolo, August Engelhardt. Il protagonista, folgorato dal mito colonialista tedesco, decide di fondare una comunità  romantica e pura su un’isola del Pacifico, per cibarsi esclusivamente di cocco e conquistare l’immortalità : un viaggio verso “la sua Sion”, abbozza Kracht.
Imperium è finito sotto il fuoco di virulenti critiche dopo un’aspra recensione dello Spiegel firmata Georg Diez. Secondo il giornalista, la prosa di Kracht incarna il cavallo di Troia dei neonazi tedeschi, la banalizzazione del male e delle loro nefandezze, il dandy mellifluo di violenti e xenofobi. Diez se la prende soprattutto con alcuni passaggi di Imperium, effettivamente intinto di strane allusioni, come un oscuro paragone tra il protagonista August e il “romantico” Hitler, onirici templi pagani, vigorosi inni wagneriani et alia.
Tutte allusioni all’immaginario di estrema destra che Diez rintraccia anche in altri libri dello svizzero.
Appena esplosa la polemica, Kracht è stato difeso da una schiera di importanti scrittori di lingua tedesca come il Nobel austriaco Elfriede Jelinek. In effetti, nel libro il protagonista August non le manda a dire neanche ai tedeschi, bollati come “pallidi, ispidi, volgari”. E quando un nuovo adepto tedesco violenta un giovane indigeno dell’isola, suo fedele aiutante, August non esita a ucciderlo per vendicare la povera vittima.
Il vero problema, tuttavia, sorge se Imperium viene contestualizzato in alcuni inquietanti aspetti della vita del suo autore. Kracht viene spesso accusato di dare adito a teorie razziste e ariane per uno specifico peccato originale, ossia alcune sue conversazioni e scambi di email con David Woodard, un controverso artista americano, dove i due apprezzano alcuni aspetti dei movimenti estremisti e l’utopica colonia ariana di Nueva Germania, fondata nel 1887 in Paraguay da Bernhard Fà¶rster, cognato di Nietzsche. Idee dalle quali l’oscuro Kracht è sempre rimasto pericolosamente affascinato, almeno dal punto di vista letterario e narrativo.
Ma Kracht non è il solo a ridestare gli spettri più agghiaccianti dei tedeschi. L’ultimo caso che ha fatto molto scalpore è un romanzo goliardico di Timur Vermes, Er st wieder da, ovvero Lui è tornato.
“Lui” non è altri che Adolf Hitler. Che, come aveva già  immaginato Walter Moers, rinasce nel futuro (qui nel 2011), diventando, seppur goffamente, un idolo su You-Tube, pronto a riprendersi la Germania.
Satira divertente o mostruoso azzardo?
Spiegel e Sà¼ddeutsche Zeitung hanno criticato severamente il romanzo per la sua sconsiderata spensieratezza nel riesumare Hitler. In passato diversi artisti, da Lubitsch a Levy con i loro film, hanno ironizzato sul Fà¼hrer, spesso attirando critiche. Hirschbiegel, invece, era stato accusato di ritrarre un Hitler troppo umano in La Caduta.
Fatto sta che Lui è tornato, dopo la sua uscita a fine 2012, è diventato subito un bestseller, con oltre 400mila copie già  vendute in Germania e traduzione in quasi 30 lingue (in Italia uscirà  prossimamente per Bompiani).
Solo qualche anno fa la Germania (dove tra l’altro dal 2015 potrebbe cadere anche il divieto di pubblicazione del Mein Kampf) era già  stata terrorizzata dal ciclone Thilo Sarrazin, l’ex economista della Bundesbank in quota Spd (centrosinistra) e autore dell’esplosivo saggio La Germania si distrugge da sola, accusato di antisemitismo e xenofobia per i suoi duri attacchi agli immigrati, specialmente musulmani, che per l’autore rappresenterebbero un insopportabile fardello sociale ed economico. In scia a Sarrazin, qualche mese fa, un altro socialdemocratico da tempo scettico verso il multiculturalismo, Heinz Buschkowsky, ha scosso molti con il libro Neukà¶lln è dappertutto, secondo cui molti figli degli immigrati residenti nel quartiere di Berlino che lui amministra sarebbero pigri. E persino un editorialista dello Spiegel, Jakob Augstein, è stato recentemente inserito dal centro Wiesenthal tra i peggiori antisemiti viventi per le sue critiche a Israele (come “Gaza è un lager”). Israele che a sua volta ha bollato come persona non grata Grass per alcuni recenti versetti al vetriolo contro la politica estera dello Stato ebraico. Quel Grass che solo qualche anno fa ha scioccato il Paese confessando un passato tra le SS.
Anche per questo in Germania ora c’è la corsa al politically correct nei libri. E come con Mark Twain in America, si è iniziato a “purificare” famosi racconti per bambini da termini “poco multiculturali”. Lo scorso gennaio è accaduto a La piccola strega di Otfried Preussler, scritto nel 1957. Nell’originale c’erano termini scomodi, vedi “negro”. Ora non più. La decisione ha scatenato un putiferio sulla libertà  di espressione in Germania, nonostante la revisione della Piccola strega fosse stata accordata con lo stesso Preussler. Che, ironia della sorte, è morto pochi giorni dopo.
*********
IL LIBRO
Imperium di Christian Kracht (Neri Pozza pagg. 192 euro 16)


Related Articles

L’incontro

Loading

Viene visto come un capriccioso narcisista quando rifiuta di essere definito direttore della fotografia: “Sono un cinematographer, uno che scrive con la luce” Figlio di un proiezionista, a settant’anni e tre Oscar (Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore) ripercorre una vita fatta di disciplina e ricerca: “Non avrei mai ideato l’illuminazione del volto di Kurtz/Brando senza conoscere Caravaggio”. Nella mia carriera ho sempre trovato il gusto e il piacere di tornare ogni volta studente, prendendomi il giusto tempo per riflettere e le pause necessarie 

L’Italia degli anni ’50 quando i gay erano invisibili

Loading

L’anticipazione/Un libro di Andrea Pini ripercorre la storia degli omosessuali nel nostro paese prima dei coming out. Rassicuranti e molto ambiti come fidanzati. Ma poi, tra i disincanti, si rivelavano un bluff . Quei giovanotti chiacchierati non avevano nome, e li si indicava con una strizzata d’occhi

 

CasaPound cambia per un giorno: sarà  intitolata a Carmelo Bene

Loading

Oggi inizia a Roma il processo a carico di CasaPound intentato dalla figlia del poeta americano Ezra Pound, Mary de Rachewiltz, contraria all’uso del nome del padre da parte del centro sociale di destra.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment