Wall Street a prova di uragani i computer salveranno la Borsa

Loading

La prossima volta ci penseranno i computer, prendendo le cose in mano loro. All’avvicinarsi di un uragano o altra calamità , il New York Stock Exchange (Nyse) diventerà  una Borsa automatica, tutta gestita dall’informatica, senza interventi umani. Il piano anti-paralisi è il frutto di una lunga preparazione, resa obbligatoria dallo shock di Sandy. Viene chiamato anche “piano Arca”, non per evocare l’Arca di Noè ma perché questo è il nome della piattaforma elettronica che già  oggi assicura un “mercato parallelo” affiancando il Nyse. Il giorno in cui il prossimo uragano colpirà  Manhattan, o qualche altro disastro costringerà  i dipendenti di Wall Street a restare a casa, l’entrata in vigore del “piano Arca” consentirà  di proseguire transazioni di ogni titolo, di fissare valori di chiusura, di stabilire i prezzi dei fondi comuni. E quel giorno, sarà  la prima volta che la Borsa antica di 221 anni si affiderà  al 100% ai computer, rinunciando a qualsiasi intervento umano. Già  oggi naturalmente l’informatica è regina a Wall Street, basti pensare all’inquietante sviluppo dello high frequency trading — le contrattazioni massicce e ad altissima velocità  che vengono gestite da software ad hoc — e tuttavia rimane cruciale la supervisione dei trader in carne ed ossa. Con il piano d’emergenza, anche la supervisione e il controllo passerebbero nelle mani dei computer. L’effetto- Sandy non perdona. A ottobre quell’uragano fu la prima calamità  naturale in 120 anni a costringere l’evacuazione e la chiusura degli scambi al Nyse. (In precedenza, il Nyse come tutte le Borse Usa furono chiuse per quattro giorni lavorativi in seguito all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001). Quel disastro mise a nudo l’inadeguatezza dei sistemi di emergenza. Il “piano Arca” si è reso indispensabile in previsione di una frequenza crescente di eventi meteo “estremi”, legati al cambiamento climatico.
La Borsa più antica di New York, gestita dalla società  Nyse Euronext, gestisce ormai solo l’11% delle transazioni di titoli, poiché quote maggiori sono emigrate verso altre piattaforme. Il Nyse resta uno dei mercati a maggiore intensità  di manodopera umana, con circa 100 dipendenti la cui presenza è necessaria per assicurare l’operatività  del trading. In prospettiva il sistema elettronico Arca, che finora assicura funzioni di supporto, potrebbe diventare il mercato primario e rendere superfluo il fattore umano, occupandosi da solo dei prezzi di apertura e chiusura, dell’elaborazione degli indici e dei valori delle quote dei fondi. Altre Borse hanno già  provveduto a rendersi meno vulnerabili di fronte alla calamità  naturali. Il Nasdaq oltre ad essere più automatizzato ha allontanato geograficamente i suoi “backup office” destinati a entrare in funzione nelle emergenze: ne ha uno in Virginia (a 400 km da New York) e un altro a Stoccolma in Svezia. Ora il Nyse sta attrezzandosi per aprire un centro “backup” a Chicago. Che si trova a quasi tre ore di volo da New York, ma in quanto a emergenze climatiche è perfino piu` sfortunata.


Related Articles

Riforma dell’Opa nella legge di Stabilità proposta bipartisan per vincolare il governo

Loading

Con le nuove norme la Consob determinerebbe il “controllo di fatto” dei soci che hanno meno del 30% del capitale

Fuori i minatori di Nuraxi

Loading

Crisi. La partita resta aperta, ma ora in ballo c’è ancora di più: la fiducia dei lavoratori concretizzatasi con il loro gesto, che punta a una vera soluzione L’occupazione della miniera in Sardegna è terminata, ma non la mobilitazione dei lavoratori della Carbosulcis. Hanno deciso di risalire dalla profondità  di 373 metri e di riprendere la produzione. «Ma adesso il governo Monti deve mantenere gli impegni»

Saccomanni scettico sul «patto di Genova»

Loading

Il premier lo corregge. Per il ministro «costoso e poco realistico». Il capo del governo: daremo seguito all’intesa

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment