by Sergio Segio | 8 Marzo 2013 8:57
MILANO — Più svalutazioni e meno utili per Telecom Italia che chiude il 2012 con una perdita di natura straordinaria pari a 1,6 miliardi di euro. Per il secondo anno consecutivo la maxi pulizia di bilancio voluta dal presidente Franco Bernabè porta i conti del gruppo telefonico in rosso. Dopo i 7,3 miliardi del 2011, Telecom taglia di altri 4 miliardi il valore degli avviamenti ereditati dalle passate gestioni, riducendo così a quota 30 miliardi il goodwill delle attività domestiche. «Il perdurare delle tensioni recessive e la difficile situazione macroeconomica internazionale – ha commentato Bernabè – hanno reso necessaria un’ulteriore svalutazione dell’avviamento formatosi a seguito della fusione Olivetti-Telecom e dell’acquisizione delle minorities di Tim». Ma le svalutazioni che hanno prosciugato i 2,4 miliardi di profitti (quelli pro forma del 2011 erano 2,5 miliardi) che Telecom avrebbe generato, hanno solo un effetto contabile e secondo Bernabè «non pregiudicano la riduzione del debito».
Alla luce della nuova rettifica di bilancio le riserve di Telecom vengono dimezzate, anche perché avendo chiuso il 2012 in perdita, la cedola sarà pagata proprio attingendo alle riserve. A maggio Telecom Italia distribuirà un dividendo di 2 centesimi alle ordinarie e di 3,1 alle risparmio, pari a un monte dividendi di 454 milioni che è circa la metà rispetto a quanto pagato nel 2011. Se è vero che la nuova svalutazione ha un effetto puramente contabile, è anche vero che ora che le riserve sono scese a quota 5 miliardi bastano a coprire appena un sesto degli avviamenti delle attività domestiche. Pertanto se dovesse esserci una nuova maxi svalutazione, questa sarebbe anche l’ultima che Telecom può permettersi senza ricorrere a operazioni straordinarie. Un modo per risolvere la questione sarebbe quello di rivalutare la rete di telefonia fissa del gruppo, portando avanti il processo di valorizzazione dell’infrastruttura insieme alla Cassa Depositi e Prestiti. Ma mentre il discorso con la Cdp va avanti anche se a rilento, ieri Telecom ha dovuto fare nuove svalutazioni relative a TiMedia, alla luce della perdita del gruppo (240 milioni) e della cessione de La7. Le disavventure della Telecom di Bernabè nel-l’attività televisiva, ieri sono state
criticate da una parte del consiglio: durante l’attuale gestione il gruppo di telefonia ha promosso un aumento di capitale da 240 milioni, ha cancellato 100 milioni di debiti con TiMedia e ha consolidato tra il 2008 e il 2012 circa 400 milioni di perdite relativi solo alle televisioni.
Infine, anche tenuto conto dei tempi di crisi, Telecom ha deciso di sospendere il piano 2013 di incentivazioni del management, mentre proporrà all’assemblea per l’approvazione del bilancio un piano di stock option da 54 milioni di azioni. Il nuovo piano di incentivi prevede però che le azioni assegnate ai manager abbiano un prezzo di esercizio non inferiore al valore nominale (0,55 eruo) e quindi in linea con l’attuale prezzo del titolo che ieri a chiuso a 0,57 euro (+2,9%).
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