Rimborsi Iva, 11 miliardi alle imprese Il Fisco promette: pagamenti subito
ROMA — Impegno dell’Agenzia delle Entrate di erogare rimborsi Iva alle imprese per 11 miliardi di euro entro l’anno e pressing sul governo da parte del presidente della Camera Laura Boldrini «per valutare il problema delle prossime scadenze fiscali, Tares in testa». Qualcosa si muove per aiutare il mondo dell’economia in forte difficoltà di liquidità dopo gli allarmi lanciati dalle associazioni imprenditoriali e dai sindacati soprattutto in merito ai ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione arrivati al nuovo record di 90 miliardi di euro secondo le ultime stime di Banca d’Italia.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha scritto a tutti i responsabili regionali per invitarli a «dedicare ogni risorsa utile alla liquidazione dei rimborsi nei prossimi quattro mesi». «L’attuale congiuntura economica sta determinando una diffusa crisi di liquidità per le imprese — si legge nella lettera di Befera — e i tempi lunghi e il volume dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni centrali e locali rischiano di compromettere il mantenimento dei livelli occupazionali e rappresentano un ostacolo alla crescita del Paese». Contestualmente Boldrini ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti facendo proprio un appello ricevuto l’altro giorno da alcuni deputati in cui, in particolare, si chiede al governo di attuare un provvedimento ad hoc per «rinviare la scadenza della Tares, una nuova imposta ritenuta di complessa attuazione». Anche l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, aveva avanzato le stesse considerazioni durante un recente colloquio del presidente Graziano Del Rio con lo stesso presidente della Camera.
L’associazione dei consumatori Codacons chiede invece al governo di soprassedere anche al programmato aumento dell’Iva dal 21 al 22% «perché annullerebbe tutti i benefici effetti del ribasso dell’inflazione dal 2,5 di novembre all’1,7% di fine marzo». La Confindustria apprezza la mossa di Befera «che va nella giusta direzione». Per Andrea Bolla, presidente del comitato tecnico per il Fisco di viale Astronomia dalla metà del 2012 il trend dei rimborsi è migliorato passando da 5,8 miliardi di euro del 2011 ai 6,9 del 2012». Nonostante questi sforzi il problema dei rimborsi resta prioritario per le imprese che rischiano la sopravvivenza. «Auspico — continua Bolla — che l’azione del direttore Befera serva a sbloccare la situazione, si tratta di una iniziativa importante per avvicinare l’amministrazione alle imprese». Nella sua lettera «interna» il direttore dell’Agenzia delle Entrate chiede ai funzionari regionali di «rafforzare il presidio dei processi connessi alla liquidazione dei rimborsi fiscali dedicando il maggior numero possibile di risorse anche impiegando personale dedicato ad altre attività ». Secondo l’agenzia al momento risultano disposti già 2 miliardi di rimborsi Iva. «Tenuto conto di quanto è presumibile che il governo renda disponibile — spiega ancora Befera — e in base alle 50 mila richieste di rimborso si può stimare che il totale di rimborsi Iva ammonti a oltre 11 miliardi di euro, una cifra che rientra nel budget 2013».
Quello dei rimborsi fiscali è una vecchia piaga del sistema tributario che ora l’Agenzia delle Entrate sta cercando di risolvere. Ma non tutto è sempre semplice. Il Resto del Carlino l’altro giorno ha raccontato la storia di un piccolo imprenditore di Imola che da dodici anni non riesce a farsi rimborsare 9 mila euro di Iva versati in più. Casi particolari a parte, se tutto procede entro l’anno le imprese potranno ottenere 30 miliardi di liquidità compresi i 20 per i ritardati pagamenti. Per questi ultimi il testo dovrebbe arrivare mercoledì prossimo in Parlamento. Con alcune cose ancora da risolvere. Per esempio, come annunciato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli, pagare prima le aziende e poi le banche.
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