by Sergio Segio | 27 Marzo 2013 13:52
ROMA – Sostenere le imprese che investono nella responsabilità sociale d’impresa e promuoverla anche tra cittadini e comunità territoriali. È questo l’obiettivo del Piano Nazionale della Responsabilità sociale d’impresa 2012-2014, inviato alla Commissione europea dal governo italiano nei giorni scorsi. Il documento è stato redatto dalla direzione generale del Terzo settore e formazioni sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme alla direzione politiche industriali e competitività del ministero dello Sviluppo economico ed è stato il primo in Europa ad essere stato inviato alla Commissione. “Abbiamo presentato il piano poco prima della Francia – spiega Danilo Festa, direttore generale Terzo settore e formazioni sociali del ministero Welfare -, anche se i francesi hanno mandato soltanto delle linee guida”. Prima di inviarlo alla Commissione, però, il testo è stato sottoposto a una consultazione pubblica, che non ha portato ai risultati sperati. “Dalla consultazione pubblica abbiamo ricevuto poche risposte – lamenta Festa -. Una quarantina in un mese e mezzo, di cui però sono rimasto un po’ deluso”.
Il piano illustra le azioni prioritarie e i progetti volti alla realizzazione della Strategia rinnovata dell’Ue in materia di responsabilità sociale delle imprese, voluta per creare condizioni favorevoli per una crescita sostenibile, un comportamento responsabile delle imprese e una creazione di occupazione durevole nel medio e lungo termine. Tra gli obiettivi individuati dal piano, al primo posto un impegno per aumentare la cultura della responsabilità , tra imprese e cittadini.
Mentre per le imprese, il piano individua “interventi di varia natura, come incentivi, premialità e semplificazioni”. Tuttavia, sottolinea il testo del piano, il punto di forza è nei vantaggi che comporta la Rsi. “Oltre ad avere ricadute positive sui lavoratori e sul territorio – spiega il testo del piano -, un corretto approccio strategico alla responsabilità sociale delle imprese comporta un vantaggio per la competitività delle imprese, in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione”.
Primo passo verso l’adozione della strategia, una fotografia del quadro attuale della Rsi in Italia. “La prima cosa che è stata fatta è una ricognizione di quello che c’è in Italia – spiega Festa – e c’è tantissimo fatto dagli enti locali che hanno collaborato in maniera eccezionale. Abbiamo avuto una partecipazione importante anche da parte delle piccole e medie imprese e dal terzo settore”. Per promuovere il piano si punta sulle scuole, le università , ma non solo. C’è anche un premio nazionale. “Abbiamo cercato il collegamento con le università come la Sant’Anna e Tor Vergata – aggiunge Festa -. Ora cercheremo di incrementare anche nelle scuole superiori la diffusione della conoscenza della materia. Inoltre abbiamo abbracciato il premio Sodalitas come premio nazionale. L’Unione europea ci aveva chiesto un premio nazionale sulla responsabilità sociale e noi riteniamo che quello di Sodalitas, a cui abbiamo dato il patrocinio gratuito, è il premio nazionale italiano”. Mentre al prossimo governo, si legge nella strategia nazionale, è affidata la responsabilità di creare “un contesto più propizio per favorire il raggiungimento degli obiettivi pubblici orientati allo sviluppo dell’economia e della società alla tutela dell’ambiente”.
Al ministero, intanto, già si pensa al prossimo piano, quello del 2014-2016, per non partire in ritardo come per l’attuale. “Abbiamo presentato il piano a inizio 2013, ed è chiaro che ora dobbiamo partire prima – spiega Festa -. La comunicazione per questo piano era di ottobre 2011 e sono partiti tutti in ritardo. Tuttavia, il piano è stato apprezzato e abbiamo fatto inserire nel programma del governo per l’anno 2013 anche l’accenno alla responsabilità sociale. È la prima volta che c’è in un documento ministeriale. Entro giugno, inoltre, dovremo preparare il piano sulla responsabilità sociale sui diritti umani. Stiamo sollecitando e collaborando con il ministero degli Esteri per farlo a livello di imprese e multinazionali”. In ambito internazionale, infine, sul tema l’Italia è impegnata anche con un gruppo pilota assieme a Bulgaria, Malta e Germania, con cui verrà organizzata una giornata di confronto sulla responsabilità sociale d’impresa che vedrà il nostro Paese come guida dell’incontro.(ga)
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