Plan Condor, l’Argentina mette gli Usa alla sbarra
Così decisero di finanziare, appoggiare e unire in una rete sovranazionale le peggiori destre para-fasciste del Cono Sud, che dì li a poco avrebbero preso il potere nei rispettivi paesi. Oggi l’Argentina è il primo paese ad accusare indirettamente gli Stati Uniti di aver aiutato quei governi illeciti. Per farlo, chiama a giudizio 25 ufficiali in congedo, di cui i più famigerati sono senza dubbio gli ex dittatori Jorge Videla (nella foto) e Reynaldo Bignone, accusati di aver sequestrato illegalmente 103 persone di varie nazionalità sudamericane, in favore dei propri interessi controrivoluzionari e di quelli dei paesi limitrofi, facendone in molti casi sparire per sempre le spoglie. Prima del processo, che si prevede durerà 2 anni, sono già emersi i particolari più tragici, le torture, gli stupri e gli omicidi. Tuttavia, una questione tecnica impedisce che l’omicidio e le vessazioni vengano inseriti nei capi d’accusa. Sarà invece messo agli atti un vecchio dispaccio diplomatico dell’ambasciata Usa a Buenos Aires, in cui, distrattamente, si menziona il Piano Condor, confermando l’esistenza della struttura clandestina e smentendo i suoi esecutori sudamericani, che hanno sempre detto di aver agito d’iniziativa e tasca propria.
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